Decisioni pubbliche tra presente e futuro: politica e algoritmi a confronto. Analisi e proposte di gestione della PA alla luce della crescente rilevanza dell’intelligenza artificiale.

Il contributo intende illustrare le tendenze presenti ed i possibili approcci futuri circa il complesso ambito di analisi del rapporto tra Pubbliche Amministrazioni e la rilevanza crescente acquisita dagli algoritmi, dall’IA, dai big data e dall’IOT. Le decisioni che le pubbliche amministrazioni devono per loro natura intraprendere “nell’interesse generale”, discrimine fondativo di ciò che è pubblico rispetto a ciò che è privato, (Faccioli, 2002), siano esse ab-intra (ovvero di gestione dell’amministrazione) o in particolar modo ab-extra (quando rivolte alle comunità che ad essa fanno riferimento) vanno incontro, in modo sempre più marcato, a processi di depoliticizzazione, frutto di concause e fattori ben più articolati, ma anche in conseguenza di una repentina esplosione innovatrice. Per via di queste evoluzioni, le PA corrono il rischio di sfociare in un pericoloso – se incontrollato – “assistenzialismo datificato”: il fulcro del contributo si posa dunque sulla concezione che la crescente sfumatura dei confini tra economia e politica, tra mercato e Uomo, possa indurre al rischio di generare una superiorità del discorso algoritmico su quello politico-etico-sociale nella gestione delle decisioni di carattere pubblico (es. un Ministero, un Ente pubblico, ecc.), col rischio di delegittimare gli individui. Non meno importante però, negli intendimenti del contributo, è porre l’attenzione sugli aspetti positivi che queste innovazioni possono rappresentare, es. nel contrasto alla criminalità, nell’educazione, nella sanità pubblica, ecc., anche alla luce dell’esperienza pandemica. Altri concetti che il contributo intende fornire sono legati all’importanza da un lato della pianificazione strategica della comunicazione pubblica attraverso figure professionali adeguate ed anche alla gestione trasparente dei dati.