Per Romano, la colonizzazione è irriducibile alla distinzione interno/internazionale della tradizione giuspubblicistica continentale; è un fenomeno che si produce al di là dello Stato ma dentro lo Stato, mai oltre. I territori ultramarini offrono al Romano studioso la possibilità di verificare da una prospettiva decentrata alcuni snodi fondamentali della sua riflessione di quegli anni: i rapporti tra gli elementi costitutivi dello Stato, la pluralità degli ordinamenti e delle soggettività, e soprattutto il rinnovato ruolo che il potere esecutivo svolge nello “Stato amministrativo” che Romano edifica alla fine dello Stato liberale. Le questioni coloniali non toccano solo lo studioso, ma anche l’uomo delle istituzioni; il Romano Presidente per la gran parte della stagione fascista di un Consiglio di Stato che vede ampliate le proprie competenze in campo coloniale rispetto al passato. In questa chiave, meritano uno sguardo i pareri e le pronunce dell’organo in materia, fino ad oggi poco o nulla studiati, e il parere sul maresciallato testimonia l’importanza che ebbe la proclamazione dell’impero nelle dinamiche costituzionali fasciste e, insieme, il rilievo attribuito al Consiglio di Stato nella concentrazione del potere esecutivo nelle mani del “Capo del Governo” e nel tentativo di ‘costituzionalizzare’ la diarchia portati avanti dal regime.
Al di là, ma non oltre. Santi Romano e la "colonizzazione statuale esterna" / Bascherini, Gianluca. - (2023), pp. 147-170.
Al di là, ma non oltre. Santi Romano e la "colonizzazione statuale esterna"
Gianluca Bascherini
2023
Abstract
Per Romano, la colonizzazione è irriducibile alla distinzione interno/internazionale della tradizione giuspubblicistica continentale; è un fenomeno che si produce al di là dello Stato ma dentro lo Stato, mai oltre. I territori ultramarini offrono al Romano studioso la possibilità di verificare da una prospettiva decentrata alcuni snodi fondamentali della sua riflessione di quegli anni: i rapporti tra gli elementi costitutivi dello Stato, la pluralità degli ordinamenti e delle soggettività, e soprattutto il rinnovato ruolo che il potere esecutivo svolge nello “Stato amministrativo” che Romano edifica alla fine dello Stato liberale. Le questioni coloniali non toccano solo lo studioso, ma anche l’uomo delle istituzioni; il Romano Presidente per la gran parte della stagione fascista di un Consiglio di Stato che vede ampliate le proprie competenze in campo coloniale rispetto al passato. In questa chiave, meritano uno sguardo i pareri e le pronunce dell’organo in materia, fino ad oggi poco o nulla studiati, e il parere sul maresciallato testimonia l’importanza che ebbe la proclamazione dell’impero nelle dinamiche costituzionali fasciste e, insieme, il rilievo attribuito al Consiglio di Stato nella concentrazione del potere esecutivo nelle mani del “Capo del Governo” e nel tentativo di ‘costituzionalizzare’ la diarchia portati avanti dal regime.File | Dimensione | Formato | |
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