Le opere d’arte inamovibili all’interno dei monumenti rappresentano una sezione consistente del patrimonio artistico culturale diffuso sul territorio. A ragione esse non possono essere considerate scisse dal contenitore che le ospita e di cui costituiscono elementi identitari, testimonianza delle vicende storiche e spesso motivo dell’interesse culturale del bene. L’accurato studio dell’apparato decorativo o degli arredi fissi di un monumento completa l’indagine conoscitiva e spesso consente di datare molte trasformazioni. Si pensi ad esempio alle epigrafi commemorative, all’interno delle quali sono spesso descritti interventi di ampliamento, ‘abbellimento’ e si ritrovano indicazioni rispetto ai finanziatori di tali eventi e, anche se più raramente, sugli autori. Altre volte ancora interi cicli sono testimonianza del passaggio o della permanenza di famiglie o di personaggi, fondamentali per la ricostruzione di eventi e tradizioni locali (si pensi ad esempio alle cappelle votive, funerarie ecc.). Questi elementi consentono di identificare il vero e proprio palinsesto che definisce il monumento nella forma in cui è a noi pervenuto e, oltre al valore intrinseco delle stesse opere, forniscono informazioni fondamentali sulle evoluzioni delle tecniche artistiche e delle tecnologie costruttive caratterizzate in Italia da differenti scuole locali, legate a tradizioni spesso fortemente differenziate. Gran parte di questi elementi, essendo intrinsecamente legati alla struttura dell’edificio ma non costituendone elemento sostanziale, salvo alcuni casi di indiscusso riconoscimento artistico, sono stati spesso oggetto di rimozione, mutilazione o trasformazione legate al cambiamento del gusto, ad emergenze o all’abbandono dei luoghi per cui erano state create.
Vulnerabilità sismica e presidi di messa in sicurezza per gli apparati decorativi fissi. L’intervento in emergenza, rimozioni possibili e rimozioni impossibili / Scuderi, LUCIANO ANTONINO. - (2022), pp. 223-238.
Vulnerabilità sismica e presidi di messa in sicurezza per gli apparati decorativi fissi. L’intervento in emergenza, rimozioni possibili e rimozioni impossibili
Luciano Antonino Scuderi
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2022
Abstract
Le opere d’arte inamovibili all’interno dei monumenti rappresentano una sezione consistente del patrimonio artistico culturale diffuso sul territorio. A ragione esse non possono essere considerate scisse dal contenitore che le ospita e di cui costituiscono elementi identitari, testimonianza delle vicende storiche e spesso motivo dell’interesse culturale del bene. L’accurato studio dell’apparato decorativo o degli arredi fissi di un monumento completa l’indagine conoscitiva e spesso consente di datare molte trasformazioni. Si pensi ad esempio alle epigrafi commemorative, all’interno delle quali sono spesso descritti interventi di ampliamento, ‘abbellimento’ e si ritrovano indicazioni rispetto ai finanziatori di tali eventi e, anche se più raramente, sugli autori. Altre volte ancora interi cicli sono testimonianza del passaggio o della permanenza di famiglie o di personaggi, fondamentali per la ricostruzione di eventi e tradizioni locali (si pensi ad esempio alle cappelle votive, funerarie ecc.). Questi elementi consentono di identificare il vero e proprio palinsesto che definisce il monumento nella forma in cui è a noi pervenuto e, oltre al valore intrinseco delle stesse opere, forniscono informazioni fondamentali sulle evoluzioni delle tecniche artistiche e delle tecnologie costruttive caratterizzate in Italia da differenti scuole locali, legate a tradizioni spesso fortemente differenziate. Gran parte di questi elementi, essendo intrinsecamente legati alla struttura dell’edificio ma non costituendone elemento sostanziale, salvo alcuni casi di indiscusso riconoscimento artistico, sono stati spesso oggetto di rimozione, mutilazione o trasformazione legate al cambiamento del gusto, ad emergenze o all’abbandono dei luoghi per cui erano state create.File | Dimensione | Formato | |
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