I Tematici e una nuova stagione del contratto e delle obbligazioni

Con il volume sul contratto si apre la nuova serie dell’Enciclopedia del Diritto dell’Editore Giuffrè dal titolo significativo “I Tematici” con l’intento di dare risalto ai “temi emergenti” che risultano centrali nell’ottica giuridica attraverso una nuova impostazione e una rivisitazione problematica frutto del contributo della più autorevole dottrina e punto di riferimento primario per supportare l’interprete nel suo lavoro. Il volume rispecchia pienamente la centralità odierna dell’istituto in Europa in cui in alcuni codici delle obbligazioni e dei contratti sono stati al centro di nuovi studi e approfondimenti da parte della scienza giuridica. In tale ambito l’autrice analizza un preciso periodo storico, quello a cavallo tra Ottocento e Novecento, in cui ai codici nazionali onnicomprensivi si affiancano, e in alcuni casi si sostituiscono, codici specifici, direi tematici. Infatti, si può constatare la presenza di una fertile stagione dei contratti e delle obbligazioni, con alcune novità relative ai codici nazionali, ai tentativi di riforma, al progetto italo-francese e all’unificazione delle obbligazioni civili e commerciali. In particolare l’autrice si riferisce al Codice svizzero delle obbligazioni del 1883, poi novellato nel 1911, e a quelli dei Paesi del Maghreb a partire da quello tunisino del 1906 e marocchino del 1913, che raccoglievano in forma autonoma e unitaria il diritto delle obbligazioni e dei contratti. Tali iniziative culminano con il Codice polacco delle obbligazioni del 1933. Invece sull’armonizzazione tra codici nazionali lo sguardo è rivolto al Progetto italo-francese delle obbligazioni e dei contratti del 1927, iniziato nel 1916 e ristampato in Italia nel 2006, insieme a una cospicua serie di lavori relativi alla sua preparazione e alle riflessioni dei maggiori protagonisti. L’impatto che ha avuto il Code tunisien sulla scienza giuridica viene analizzato dall’autrice ricordando le voci di alcuni giuristi che, alcune volte ne hanno apprezzato le novità e l’originalità delle scelte, altre volte ne hanno sottolineato i limiti e gli errori.