Il 5 gennaio 2022 il governo italiano approva l’obbligo vaccinale per gli over 50 e la notizia viene riportata su molti quotidiani con un titolo enfatico e ricorrente: «sul Covid decide la politica non la scienza» . Qualche giorno prima, il 22 dicembre 2021, il Presidente del Consiglio durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno aveva però dichiarato che «ogni decisione è guidata dai dati non dalla politica, solo dai dati». Si tratta solo di un esempio, tra i tanti possibili, della questione di fondo posta al centro di questo volume: la pandemia ci sta mostrando una situazione di primato o declino della politica? La politica in questa fase di emergenza prolungata sta riacquistando centralità rispetto a decisioni pubbliche di vitale importanza svolgendo la sua funzione di mediazione tra interessi particolari in vista dell’interesse generale, oppure sta conoscendo un progressivo e forse definitivo svuotamento della propria capacità decisionale a favore di saperi esperti, di competenze tecniche e di interessi privati? Questa domanda ha guidato la riflessione di molti degli autori e delle autrici che prendono parte a questo libro, a partire da un workshop organizzato a ottobre del 2020 nell’ambito del convegno della Sezione di Sociologia politica dell’Associazione Italiana di Sociologia che si è svolto presso l’Università di Messina. Il volume non ha la presunzione di rispondere in modo definitivo a questa domanda, ma intende soltanto fornire delle possibili coordinate teorico-concettuali attraverso cui analizzare il primato o il declino della politica contemporanea e offrire una molteplicità di punti di vista – spesso anche divergenti tra le diverse autrici e autori – su tale questione. Entrambi questi elementi poggiano sulla comune convinzione che la politica, nella sua polisemica caratterizzazione, può costituire un oggetto di studio privilegiato per comprendere e interpretare la profonda trasformazione storica che stiamo vivendo. Un oggetto di studio, però, del tutto particolare in considerazione della capacità che l’azione politica ha, o potrebbe avere, nella determinazione degli esiti finali di questa stessa trasformazione. Da qui un duplice bisogno. Inquadrare storicamente il rapporto tra politica e pandemia nel contesto delle crisi della contemporaneità e cercare un referente empirico per leggere le trasformazioni della politica, che è stato individuato nelle forme e nei contenuti dell’azione pubblica.
Introduzione / Millefiorini, Andrea; Moini, Giulio. - (2022), pp. 7-12. [10.13133/9788893772112].
Introduzione
Giulio Moini
2022
Abstract
Il 5 gennaio 2022 il governo italiano approva l’obbligo vaccinale per gli over 50 e la notizia viene riportata su molti quotidiani con un titolo enfatico e ricorrente: «sul Covid decide la politica non la scienza» . Qualche giorno prima, il 22 dicembre 2021, il Presidente del Consiglio durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno aveva però dichiarato che «ogni decisione è guidata dai dati non dalla politica, solo dai dati». Si tratta solo di un esempio, tra i tanti possibili, della questione di fondo posta al centro di questo volume: la pandemia ci sta mostrando una situazione di primato o declino della politica? La politica in questa fase di emergenza prolungata sta riacquistando centralità rispetto a decisioni pubbliche di vitale importanza svolgendo la sua funzione di mediazione tra interessi particolari in vista dell’interesse generale, oppure sta conoscendo un progressivo e forse definitivo svuotamento della propria capacità decisionale a favore di saperi esperti, di competenze tecniche e di interessi privati? Questa domanda ha guidato la riflessione di molti degli autori e delle autrici che prendono parte a questo libro, a partire da un workshop organizzato a ottobre del 2020 nell’ambito del convegno della Sezione di Sociologia politica dell’Associazione Italiana di Sociologia che si è svolto presso l’Università di Messina. Il volume non ha la presunzione di rispondere in modo definitivo a questa domanda, ma intende soltanto fornire delle possibili coordinate teorico-concettuali attraverso cui analizzare il primato o il declino della politica contemporanea e offrire una molteplicità di punti di vista – spesso anche divergenti tra le diverse autrici e autori – su tale questione. Entrambi questi elementi poggiano sulla comune convinzione che la politica, nella sua polisemica caratterizzazione, può costituire un oggetto di studio privilegiato per comprendere e interpretare la profonda trasformazione storica che stiamo vivendo. Un oggetto di studio, però, del tutto particolare in considerazione della capacità che l’azione politica ha, o potrebbe avere, nella determinazione degli esiti finali di questa stessa trasformazione. Da qui un duplice bisogno. Inquadrare storicamente il rapporto tra politica e pandemia nel contesto delle crisi della contemporaneità e cercare un referente empirico per leggere le trasformazioni della politica, che è stato individuato nelle forme e nei contenuti dell’azione pubblica.File | Dimensione | Formato | |
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