L’ipotesi di una collaborazione tra Leonardo da Vinci e Domenico da Cortona nei progetti dei castelli reali francesi di Romorantin e Chambord, proposta da Jean Guillaume (1968, 1974), è stata generalmente accettata dalla storiografia senza essere però approfondita. Questo saggio, che contestualizza l’arrivo di Leonardo in Francia anche nei confronti delle maestranze italiane già presenti sul territorio, rilegge le occasioni di incontro tra i due e le possibili modalità di collaborazione, anche alla luce della successiva opera del Cortonese, nella quale è possibile rintracciare il lascito intellettuale e metodologico del maestro di Vinci. Accanto ai due citati castelli, si affrontano dunque gli allestimenti effimeri del 1518 ad Amboise, i progetti di fortificazioni e di macchine realizzati da Domenico per Francesco I, l’approccio modulare per le piante di Chambord e dell’Hôtel de Ville di Parigi e le analogie tra l’organizzazione funzionale e distributiva del progetto leonardiano per le Stalle Medicee e quello della “Salle du Légat” dell’ospedale parigino dell’Hôtel-Dieu, con buona probabilità attribuibile a Domenico da Cortona.
Léonard et Domenico da Cortona. Une maîtrise multiforme dans l'art de bâtir / Bardati, Flaminia. - (2023), pp. 255-269.
Léonard et Domenico da Cortona. Une maîtrise multiforme dans l'art de bâtir
bardati, Flaminia
2023
Abstract
L’ipotesi di una collaborazione tra Leonardo da Vinci e Domenico da Cortona nei progetti dei castelli reali francesi di Romorantin e Chambord, proposta da Jean Guillaume (1968, 1974), è stata generalmente accettata dalla storiografia senza essere però approfondita. Questo saggio, che contestualizza l’arrivo di Leonardo in Francia anche nei confronti delle maestranze italiane già presenti sul territorio, rilegge le occasioni di incontro tra i due e le possibili modalità di collaborazione, anche alla luce della successiva opera del Cortonese, nella quale è possibile rintracciare il lascito intellettuale e metodologico del maestro di Vinci. Accanto ai due citati castelli, si affrontano dunque gli allestimenti effimeri del 1518 ad Amboise, i progetti di fortificazioni e di macchine realizzati da Domenico per Francesco I, l’approccio modulare per le piante di Chambord e dell’Hôtel de Ville di Parigi e le analogie tra l’organizzazione funzionale e distributiva del progetto leonardiano per le Stalle Medicee e quello della “Salle du Légat” dell’ospedale parigino dell’Hôtel-Dieu, con buona probabilità attribuibile a Domenico da Cortona.File | Dimensione | Formato | |
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