il Festival di Sanremo è uno dei più grandi eventi della televisione italiana per audience e prestigio. Si colloca all'interno di complesse dinamiche socio-culturali comprensibili attraverso una prospettiva ecologica (Bennato, 2018). Negli ultimi anni ha presentato cantanti le cui performance sfidano sempre le tradizionali espressioni di genere, con un'accoglienza mista, polarizzata. Le scelte di Amadeus riflettono la tendenza all'assimilazione nel mainstream di significanti queer che sfidano il genere nelle produzioni pop audiovisive (Ferrante, 2019). Per questo, si vuole porre l’attenzione sulle performance delle mascolinità (Butler, 1990 e 2004; Connell, 1995; Feasey, 2008; Reeser, 2011) nel contesto dell'edizione 2022 di Sanremo. Utilizzando lo strumento metodologico dell’analisi visiva focalizzato su elementi quali movimento, sequenze di immagini e colori (Mattioli, 2007; Aubrey & Frisby, 2011 Russmann & Svensson, 2016; Tiidenberg & Baym, 2017), verranno analizzate le performance degli artisti maschi presi in esame (Rkomi, Achille Lauro, Michele Bravi) nell’arco delle cinque serate del Festival, identificando tre diversi modi di rappresentare la mascolinità sul palco. Le performance che emergono dall’analisi visiva e di conseguenza esplorativa indicano una riappropriazione e rimodulazione degli attributi della mascolinità tradizionale sulla scena, così come l'incorporazione di modalità di espressione tradizionalmente femminili verso la fluidità di genere. La televisione, attraverso il festival della canzone italiana, ha rispecchiato questo aspetto presentando personaggi e formati che giocano con i ruoli di genere come espressioni di identità o come arte, specialmente i maschi che giocano come femmine o che sovvertono i ruoli di genere attraverso il drag e il teatro. Questo è esemplificato dalla presenza di Drusilla Foer (alter-ego femminile dell'attore Gianluca Gori) come co-conduttrice durante la terza serata del festival o dalla produzione dell'edizione italiana del famoso talent show RuPaul's Drag Race nel 2021. Sebbene sia necessaria un'ampia ricerca per esplorare se questi elementi siano correlati a un effettivo cambiamento nella cultura italiana verso l'inclusività e l'uguaglianza di genere e sessuale, osserviamo che le rappresentazioni delle mascolinità nella TV italiana potrebbero essere in fase di trasformazione, almeno per quanto riguarda la pluralità di modi in cui gli uomini possono rappresentare il genere. In accordo con quanto espresso dalle teorie queer che nascono come risultato degli studi femministi e di genere e si battono per l'autodeterminazione individuale contestando fortemente la presunta naturalità delle identità sessuali e di genere come risultato di costrutti sociali. La tesi conclusiva della proposta è che le società abbiano la possibilità di minimizzare le differenze tra i due sessi, attraverso le loro pratiche di socializzazione (Maccoby & Jacklin, 1975) anche perpetuate dai mass media. Ciò, per due ordini di ragioni: la prima sta nella capacità degli artisti di essere precursori delle tendenze di mutamento sociale che attraversano le epoche storiche della società in cui sono immersi, la seconda sta nella notorietà che la società stessa conferisce agli appartenenti dello star system, come Achille Lauro che, alla luce di questo, può portare avanti una battaglia di civiltà con la leggerezza provocatoria del “Me ne frego”

Performare la mascolinità sul palco del Festival di Sanremo 2022. Analisi visiva delle performance di tre artisti maschi: Achille Lauro, Michele Bravi, Rkomi. Il ruolo dei media nel rappresentare le "Questioni di Genere" / Antonelli, Carlotta. - (2023). (Intervento presentato al convegno ITALIAN SOCIOLOGICAL ASSOCIATION GENDER STUDIES RESEARCH NETWORK Mid-term Conference. GENDER, DIFFERENCES AND SOCIAL CHANGE. EDUCATION, training and communication in a digital society tenutosi a Turin; Italy).

Performare la mascolinità sul palco del Festival di Sanremo 2022. Analisi visiva delle performance di tre artisti maschi: Achille Lauro, Michele Bravi, Rkomi. Il ruolo dei media nel rappresentare le "Questioni di Genere"

Carlotta Antonelli
2023

Abstract

il Festival di Sanremo è uno dei più grandi eventi della televisione italiana per audience e prestigio. Si colloca all'interno di complesse dinamiche socio-culturali comprensibili attraverso una prospettiva ecologica (Bennato, 2018). Negli ultimi anni ha presentato cantanti le cui performance sfidano sempre le tradizionali espressioni di genere, con un'accoglienza mista, polarizzata. Le scelte di Amadeus riflettono la tendenza all'assimilazione nel mainstream di significanti queer che sfidano il genere nelle produzioni pop audiovisive (Ferrante, 2019). Per questo, si vuole porre l’attenzione sulle performance delle mascolinità (Butler, 1990 e 2004; Connell, 1995; Feasey, 2008; Reeser, 2011) nel contesto dell'edizione 2022 di Sanremo. Utilizzando lo strumento metodologico dell’analisi visiva focalizzato su elementi quali movimento, sequenze di immagini e colori (Mattioli, 2007; Aubrey & Frisby, 2011 Russmann & Svensson, 2016; Tiidenberg & Baym, 2017), verranno analizzate le performance degli artisti maschi presi in esame (Rkomi, Achille Lauro, Michele Bravi) nell’arco delle cinque serate del Festival, identificando tre diversi modi di rappresentare la mascolinità sul palco. Le performance che emergono dall’analisi visiva e di conseguenza esplorativa indicano una riappropriazione e rimodulazione degli attributi della mascolinità tradizionale sulla scena, così come l'incorporazione di modalità di espressione tradizionalmente femminili verso la fluidità di genere. La televisione, attraverso il festival della canzone italiana, ha rispecchiato questo aspetto presentando personaggi e formati che giocano con i ruoli di genere come espressioni di identità o come arte, specialmente i maschi che giocano come femmine o che sovvertono i ruoli di genere attraverso il drag e il teatro. Questo è esemplificato dalla presenza di Drusilla Foer (alter-ego femminile dell'attore Gianluca Gori) come co-conduttrice durante la terza serata del festival o dalla produzione dell'edizione italiana del famoso talent show RuPaul's Drag Race nel 2021. Sebbene sia necessaria un'ampia ricerca per esplorare se questi elementi siano correlati a un effettivo cambiamento nella cultura italiana verso l'inclusività e l'uguaglianza di genere e sessuale, osserviamo che le rappresentazioni delle mascolinità nella TV italiana potrebbero essere in fase di trasformazione, almeno per quanto riguarda la pluralità di modi in cui gli uomini possono rappresentare il genere. In accordo con quanto espresso dalle teorie queer che nascono come risultato degli studi femministi e di genere e si battono per l'autodeterminazione individuale contestando fortemente la presunta naturalità delle identità sessuali e di genere come risultato di costrutti sociali. La tesi conclusiva della proposta è che le società abbiano la possibilità di minimizzare le differenze tra i due sessi, attraverso le loro pratiche di socializzazione (Maccoby & Jacklin, 1975) anche perpetuate dai mass media. Ciò, per due ordini di ragioni: la prima sta nella capacità degli artisti di essere precursori delle tendenze di mutamento sociale che attraversano le epoche storiche della società in cui sono immersi, la seconda sta nella notorietà che la società stessa conferisce agli appartenenti dello star system, come Achille Lauro che, alla luce di questo, può portare avanti una battaglia di civiltà con la leggerezza provocatoria del “Me ne frego”
2023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1686261
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