Vengono presentati i dati condotti su un gruppo di pazienti con Anoressia Nervosa grave e Disturbi di Personalità, trattate in regime di ricovero. Contrariamente ad una certa letteratura il BMI, che all'ingresso presntava valori molto bassi, alla dimissione delle pazienti era mediamente al di sopra di 17,5. Alcuni autori addirittura sostengono l’utilità del raggiungimento tra il ricovero e la dimissione, seppure con ricoveri di alcuni mesi, di valori di BMI significativamente superiori, includendo questo criterio tra i criteri tassativi per essere ricoverati. Non siamo assolutamente d’accordo con questi criteri sia perché in quanto struttura pubblica non possiamo rifiutare il ricovero soprattutto di anoressiche gravi, prospettando loro aumenti ponderali di 20-30 kg. Questa tipologia di pazienti, spesso, quasi sempre, riluttante al ricovero, con questa regola contrattuale rifiuterebbe decisamente il ricovero obbligandoci ad operare un TSO, struttura certamente non ideale al trattamento di questa patologia che richiede specifiche competenze specialistiche. Abbiamo stimato che con questa clausula non meno di 8 pazienti su 10 rifiutano tassativamente il ricovero. Si è constatato altresì, che in tempi relativamente brevi queste pazienti raggiungono risultati soddisfacenti e soprattutto se giovani e ricoverate il più precocemente possibile molto più difficilmente vanno incontro a ricaduta e soprattutto a “cronicizzazione”. Il nostro intento in sostanza è quello di raggiungere un aumento ponderale il più possibile parallelo ad un miglioramento delle dinamiche psicologiche sottostanti e quindi quanto meno ad una parziale accettazione di un fisico corrispondente a pesi ripetutamente contrattati. Il processo di guarigione proseguirà attraverso un processo psicoterapeutico ambulatoriale e, ora che ne disponiamo con un eventuale passaggio intermedio in day hospital. Anche se non è stato argomento di trattazione in questa sede, riteniamo doveroso citare il possibile rischio di viraggio in queste pazienti da anoressia in bulimia (nel nostro studio si è verificato nell’8% dei casi). Per quanto attiene ai disturbi di personalità è importante sottolineare che essi non sono stati oggetto di un trattamento specifico, avendo posto primaria attenzione al grave quadro di anoressia delle pazienti. Tuttavia a seguito del miglioramento del quadro clinico e con il recupero del peso da parte delle pazienti sono conseguiti miglioramenti nell’ambito del disturbo di personalità. Questo ci permette si ipotizzare che entrambi gli aspetti non possano essere scissi. In particolare i tratti della sfera ossessiva al T1 sono diminuiti del 22%, mentre i punteggi del Pt sono diminuiti del 25%. Solo i tratti della sfera istrionica sono persistiti in modo più marcato dopo il miglioramento clinico. La valutazione dei predetti aspetti si rivela utile per una terapia integrata precoce e successivi controlli ambulatoriali atti al monitoraggio del disturbo di personalità sottostante. A tal fine questo studio risulta pertanto meritorio di ulteriori approfondimenti e studi che indaghino le interconnessioni tra le due patologie nel tempo.

Una ricerca sugli esiti del trattamento dell'anoressia nervosa grave con Disturbi di Personalità / Preziosa, Paolo; Roma, Stefania; Loriedo, Camillo. - STAMPA. - 1143.26(2011), pp. 208-216.

Una ricerca sugli esiti del trattamento dell'anoressia nervosa grave con Disturbi di Personalità

PREZIOSA, Paolo;ROMA, STEFANIA;LORIEDO, Camillo
2011

Abstract

Vengono presentati i dati condotti su un gruppo di pazienti con Anoressia Nervosa grave e Disturbi di Personalità, trattate in regime di ricovero. Contrariamente ad una certa letteratura il BMI, che all'ingresso presntava valori molto bassi, alla dimissione delle pazienti era mediamente al di sopra di 17,5. Alcuni autori addirittura sostengono l’utilità del raggiungimento tra il ricovero e la dimissione, seppure con ricoveri di alcuni mesi, di valori di BMI significativamente superiori, includendo questo criterio tra i criteri tassativi per essere ricoverati. Non siamo assolutamente d’accordo con questi criteri sia perché in quanto struttura pubblica non possiamo rifiutare il ricovero soprattutto di anoressiche gravi, prospettando loro aumenti ponderali di 20-30 kg. Questa tipologia di pazienti, spesso, quasi sempre, riluttante al ricovero, con questa regola contrattuale rifiuterebbe decisamente il ricovero obbligandoci ad operare un TSO, struttura certamente non ideale al trattamento di questa patologia che richiede specifiche competenze specialistiche. Abbiamo stimato che con questa clausula non meno di 8 pazienti su 10 rifiutano tassativamente il ricovero. Si è constatato altresì, che in tempi relativamente brevi queste pazienti raggiungono risultati soddisfacenti e soprattutto se giovani e ricoverate il più precocemente possibile molto più difficilmente vanno incontro a ricaduta e soprattutto a “cronicizzazione”. Il nostro intento in sostanza è quello di raggiungere un aumento ponderale il più possibile parallelo ad un miglioramento delle dinamiche psicologiche sottostanti e quindi quanto meno ad una parziale accettazione di un fisico corrispondente a pesi ripetutamente contrattati. Il processo di guarigione proseguirà attraverso un processo psicoterapeutico ambulatoriale e, ora che ne disponiamo con un eventuale passaggio intermedio in day hospital. Anche se non è stato argomento di trattazione in questa sede, riteniamo doveroso citare il possibile rischio di viraggio in queste pazienti da anoressia in bulimia (nel nostro studio si è verificato nell’8% dei casi). Per quanto attiene ai disturbi di personalità è importante sottolineare che essi non sono stati oggetto di un trattamento specifico, avendo posto primaria attenzione al grave quadro di anoressia delle pazienti. Tuttavia a seguito del miglioramento del quadro clinico e con il recupero del peso da parte delle pazienti sono conseguiti miglioramenti nell’ambito del disturbo di personalità. Questo ci permette si ipotizzare che entrambi gli aspetti non possano essere scissi. In particolare i tratti della sfera ossessiva al T1 sono diminuiti del 22%, mentre i punteggi del Pt sono diminuiti del 25%. Solo i tratti della sfera istrionica sono persistiti in modo più marcato dopo il miglioramento clinico. La valutazione dei predetti aspetti si rivela utile per una terapia integrata precoce e successivi controlli ambulatoriali atti al monitoraggio del disturbo di personalità sottostante. A tal fine questo studio risulta pertanto meritorio di ulteriori approfondimenti e studi che indaghino le interconnessioni tra le due patologie nel tempo.
2011
Disturbi di personalità. Identità e conflitti in una società in trasformazione
9788856832341
Anoressia Nervosa; Disturbi di personalità; Ricovero
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Una ricerca sugli esiti del trattamento dell'anoressia nervosa grave con Disturbi di Personalità / Preziosa, Paolo; Roma, Stefania; Loriedo, Camillo. - STAMPA. - 1143.26(2011), pp. 208-216.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/168603
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