Il tema della territorialità è paradigmatico dell’evoluzione dei rapporti tra Italia e Francia, soprattutto alla luce della riconfigurazione della sovranità territoriale dovuta alla globalizzazione e all’adesione di entrambi i paesi all’Unione Europea. Non è possibile semplificare la dinamica come una dialettica tra l’affermarsi dell’esperimento istituzionale europeo e l’affievolimento relativo delle questioni nazionali, ovvero l’aumento di peso delle organizzazioni sovrannazionali da una parte e l’indebolimento della scala statuale dall’altra. In realtà, l’evoluzione dell’Unione Europea ha prodotto, attraverso grandi progetti infrastrutturali e la governance multilivello, delle forme innovative di territorialità condivisa tra gli stati aderenti che si sono intrecciate con le vecchie formule della sovranità. Un gioco di vecchio e nuovo di cui è parte insostituibile anche il processo mediatico. Parlano una lingua territoriale prevalentemente nuova i progetti a impatto transnazionale come la Torino-Lione e i programmi che finanziano la riorganizzazione della sovranità degli stati, con formule inedite di condivisione delle responsabilità a livello transfrontaliero. Talmente innovative che a volte danno luogo a incomprensioni, come nel 2018 a Bardonecchia, quando alcuni gendarmi francesi sconfinarono su suolo italiano per eseguire un accertamento. Formule sovranitarie nazionali continuano però ad avere un ruolo nelle dispute confinarie sul Monte Bianco e nella definizione dei confini marittimi. Prevale su tutto l’intreccio, che non permette di parlare di fenomeni territoriali completamente nuovi o completamente vecchi.
L’intreccio di vecchie e nuove forme di sovranità nei rapporti territoriali italo-francesi / Marconi, Matteo. - (2023), pp. 157-165. - SICUREZZA E POLITICA INTERNAZIONALE.
L’intreccio di vecchie e nuove forme di sovranità nei rapporti territoriali italo-francesi
Matteo Marconi
2023
Abstract
Il tema della territorialità è paradigmatico dell’evoluzione dei rapporti tra Italia e Francia, soprattutto alla luce della riconfigurazione della sovranità territoriale dovuta alla globalizzazione e all’adesione di entrambi i paesi all’Unione Europea. Non è possibile semplificare la dinamica come una dialettica tra l’affermarsi dell’esperimento istituzionale europeo e l’affievolimento relativo delle questioni nazionali, ovvero l’aumento di peso delle organizzazioni sovrannazionali da una parte e l’indebolimento della scala statuale dall’altra. In realtà, l’evoluzione dell’Unione Europea ha prodotto, attraverso grandi progetti infrastrutturali e la governance multilivello, delle forme innovative di territorialità condivisa tra gli stati aderenti che si sono intrecciate con le vecchie formule della sovranità. Un gioco di vecchio e nuovo di cui è parte insostituibile anche il processo mediatico. Parlano una lingua territoriale prevalentemente nuova i progetti a impatto transnazionale come la Torino-Lione e i programmi che finanziano la riorganizzazione della sovranità degli stati, con formule inedite di condivisione delle responsabilità a livello transfrontaliero. Talmente innovative che a volte danno luogo a incomprensioni, come nel 2018 a Bardonecchia, quando alcuni gendarmi francesi sconfinarono su suolo italiano per eseguire un accertamento. Formule sovranitarie nazionali continuano però ad avere un ruolo nelle dispute confinarie sul Monte Bianco e nella definizione dei confini marittimi. Prevale su tutto l’intreccio, che non permette di parlare di fenomeni territoriali completamente nuovi o completamente vecchi.File | Dimensione | Formato | |
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