La prima parte è una breve disamina storica sugli interventi legislativi e sulla programmazione del governo italiano in materia di emigrazione che mira a ricostruire l’approccio alla tematica dal 1860 in poi. L’obiettivo è una analisi della concezione della politica in materia di emigrazione dalla fondazione d’Italia ad oggi. Le vicende raccolte nella parte storica sono note a tutti quanti si sono occupati di emigrazione e italiani nel mondo. La seconda parte è dedicata alla cosiddetta nuova emigrazione. Sono state analizzate le varie azioni legislative degli ultimi anni dedicate agli italiani nel mondo e alla fuga dei cervelli. Una capitolo tratta le politiche di alcuni paesi in tema di emigrazione qualificata. La mobilità giovanile in Italia è stata analizzata con gli sconfortanti numeri della partecipazione dei giovani alla vita produttiva nazionale ma anche considerando il rinnovato quadro di riferimento sociologico che prevede un approccio diverso al viaggio, alla mobilità e una reinterpretazione del concetto stesso di nazionalità e geografia. Una corretta lettura del fenomeno migratorio odierno dovrebbe includere un quadro concettuale usato nella sociologia del turismo ed introdurre concetti come il motore ludico alla base delle scelte personali e il viaggio come momento di formazione del capitale culturale per comprendere la nuova emigrazione. La deriva della società contemporanea e le nuove possibilità dei media elettronici hanno creato un interscambio tra i paesi ormai irreversibile; la mobilità giovanile non può essere trattata come una emergenza da risolvere ma piuttosto dovrebbe essere considerata una normale mutazione delle dinamiche sociali. I toni apocalittici sulla perdita delle migliori risorse italiane ricorrenti nei media non sembrano adatti alla nuova dimensione globale dei flussi professionali. I due argomenti, vecchia e nuova emigrazione, sono sempre stati affrontati in maniera distinta. Sono due fenomeni profondamente diversi tra di loro ma che non possono prescindere l’uno dall’altro. Le possibili soluzioni alla mobilità giovanile, ossia le eventuali misure per compensare la perdita del capitale umano ma anche le proposte per lo sfruttamento della nuova emigrazione, possono essere applicate ai giovani discendenti italiani sparsi per il mondo. Il tema della fuga dei cervelli e della mobilità giovanile non è mai stato, sino ad ora, inquadrato all’interno dello studio dei fenomeni migratori. Eppure i risultati conseguiti dalle politiche adottate nei confronti dei nostri connazionali all’estero nei decenni passati potrebbero essere di primaria importanza nell’affrontare la nuova emigrazione. Una delle politiche suggerite da Lowell in uno studio sul recupero delle risorse umane causato dalla fuga dei cervelli consiste nel considerare gli emigrati qualificati come una risorsa significativa che va accresciuta tramite la creazione di una rete tra i settori accademici e privati che sia in grado di aumentare la comunicazione, il trasferimento del sapere e gli investimenti. Esattamente le stesse parole che si usano ogni volta che si parla di “italiani nel mondo”.

L'altra Italia. Emigrazione storica e mobilità giovanile a confronto / Pelaggi, Stefano. - (2015).

L'altra Italia. Emigrazione storica e mobilità giovanile a confronto

Stefano Pelaggi
2015

Abstract

La prima parte è una breve disamina storica sugli interventi legislativi e sulla programmazione del governo italiano in materia di emigrazione che mira a ricostruire l’approccio alla tematica dal 1860 in poi. L’obiettivo è una analisi della concezione della politica in materia di emigrazione dalla fondazione d’Italia ad oggi. Le vicende raccolte nella parte storica sono note a tutti quanti si sono occupati di emigrazione e italiani nel mondo. La seconda parte è dedicata alla cosiddetta nuova emigrazione. Sono state analizzate le varie azioni legislative degli ultimi anni dedicate agli italiani nel mondo e alla fuga dei cervelli. Una capitolo tratta le politiche di alcuni paesi in tema di emigrazione qualificata. La mobilità giovanile in Italia è stata analizzata con gli sconfortanti numeri della partecipazione dei giovani alla vita produttiva nazionale ma anche considerando il rinnovato quadro di riferimento sociologico che prevede un approccio diverso al viaggio, alla mobilità e una reinterpretazione del concetto stesso di nazionalità e geografia. Una corretta lettura del fenomeno migratorio odierno dovrebbe includere un quadro concettuale usato nella sociologia del turismo ed introdurre concetti come il motore ludico alla base delle scelte personali e il viaggio come momento di formazione del capitale culturale per comprendere la nuova emigrazione. La deriva della società contemporanea e le nuove possibilità dei media elettronici hanno creato un interscambio tra i paesi ormai irreversibile; la mobilità giovanile non può essere trattata come una emergenza da risolvere ma piuttosto dovrebbe essere considerata una normale mutazione delle dinamiche sociali. I toni apocalittici sulla perdita delle migliori risorse italiane ricorrenti nei media non sembrano adatti alla nuova dimensione globale dei flussi professionali. I due argomenti, vecchia e nuova emigrazione, sono sempre stati affrontati in maniera distinta. Sono due fenomeni profondamente diversi tra di loro ma che non possono prescindere l’uno dall’altro. Le possibili soluzioni alla mobilità giovanile, ossia le eventuali misure per compensare la perdita del capitale umano ma anche le proposte per lo sfruttamento della nuova emigrazione, possono essere applicate ai giovani discendenti italiani sparsi per il mondo. Il tema della fuga dei cervelli e della mobilità giovanile non è mai stato, sino ad ora, inquadrato all’interno dello studio dei fenomeni migratori. Eppure i risultati conseguiti dalle politiche adottate nei confronti dei nostri connazionali all’estero nei decenni passati potrebbero essere di primaria importanza nell’affrontare la nuova emigrazione. Una delle politiche suggerite da Lowell in uno studio sul recupero delle risorse umane causato dalla fuga dei cervelli consiste nel considerare gli emigrati qualificati come una risorsa significativa che va accresciuta tramite la creazione di una rete tra i settori accademici e privati che sia in grado di aumentare la comunicazione, il trasferimento del sapere e gli investimenti. Esattamente le stesse parole che si usano ogni volta che si parla di “italiani nel mondo”.
2015
978-88-6134-699-4
emigrazione qualificato; fuga dei cervelli; storia emigrazione italiana
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
L'altra Italia. Emigrazione storica e mobilità giovanile a confronto / Pelaggi, Stefano. - (2015).
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Pelaggi_Altra-Italia_2015.pdf

solo gestori archivio

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 1.53 MB
Formato Adobe PDF
1.53 MB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1685683
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact