Gilberto di Poitiers integra ed espande la trattazione della categoria del ‘dove’ presente nel De trinitate di Severino Boezio che commenta, dedicando molta più attenzione di Boezio all’ambito della natura creata e del discorso che la descrive. Inoltre, nel riflettere sulle predicazioni accidentali nel loro insieme, egli elabora una raffinata ontologia secondo la quale gli enti sono sì agglomerati (concretiones) di forme, ma anche nodi di una fitta rete di relazioni. Una rete che, ‘circondandoli’, li ‘determina’ intimamente. Dopo Gilberto, i maestri ‘porretani’ ripresero, chiarificandole ed espandendole, le sue posizioni sulla categoria del dove: in teologia, ma anche, e forse soprattutto, nel discorso intorno alla natura creata. Alano di Lilla, che pure nella sua disamina della trasformazione delle categorie aristoteliche nel discorso su Dio si richiama esplicitamente al De trinitate di Boezio, in realtà segue più da presso l’analisi di Gilberto di Poitiers, sia quella del commento al De trinitate sia quella del commento al De hebdomadibus, e anzi in qualche modo la renda più esplicito. Alano usa infatti nello stesso senso di Gilberto, e non in quello di Boezio, i termini circumfusio e determinatio nonché i corrispondenti verbi e participi, e soprattutto identifica come Gilberto il predicamento del luogo-dove come una collatio, ossia un confronto. In fondo, come per Gilberto anche per Alano il luogo-dove si riduce a una forma particolare di relazione (ad aliquid).
Circumfusio, determinatio e collatio. La categoria del 'dove' in teologia secondo Severino Boezio, Gilberto di Poitiers e Alano di Lilla / Valente, Luisa. - (2023), pp. 29-45. - FLUMEN SAPIENTIAE. [10.53136/97912218076912].
Circumfusio, determinatio e collatio. La categoria del 'dove' in teologia secondo Severino Boezio, Gilberto di Poitiers e Alano di Lilla
Luisa Valente
2023
Abstract
Gilberto di Poitiers integra ed espande la trattazione della categoria del ‘dove’ presente nel De trinitate di Severino Boezio che commenta, dedicando molta più attenzione di Boezio all’ambito della natura creata e del discorso che la descrive. Inoltre, nel riflettere sulle predicazioni accidentali nel loro insieme, egli elabora una raffinata ontologia secondo la quale gli enti sono sì agglomerati (concretiones) di forme, ma anche nodi di una fitta rete di relazioni. Una rete che, ‘circondandoli’, li ‘determina’ intimamente. Dopo Gilberto, i maestri ‘porretani’ ripresero, chiarificandole ed espandendole, le sue posizioni sulla categoria del dove: in teologia, ma anche, e forse soprattutto, nel discorso intorno alla natura creata. Alano di Lilla, che pure nella sua disamina della trasformazione delle categorie aristoteliche nel discorso su Dio si richiama esplicitamente al De trinitate di Boezio, in realtà segue più da presso l’analisi di Gilberto di Poitiers, sia quella del commento al De trinitate sia quella del commento al De hebdomadibus, e anzi in qualche modo la renda più esplicito. Alano usa infatti nello stesso senso di Gilberto, e non in quello di Boezio, i termini circumfusio e determinatio nonché i corrispondenti verbi e participi, e soprattutto identifica come Gilberto il predicamento del luogo-dove come una collatio, ossia un confronto. In fondo, come per Gilberto anche per Alano il luogo-dove si riduce a una forma particolare di relazione (ad aliquid).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Valente_Circumfusio-determinatio_2023.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
3 MB
Formato
Adobe PDF
|
3 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.