Nel XVIII secolo si andavano attenuando in Europa quelle fluttuazioni ordinarie e periodiche dei raccolti, che nelle epoche precedenti erano state, invece, molto marcate ed avevano provocato gravi carestie accompagnate quasi sempre da epidemie. Pur tuttavia vennero registrate frequenti crisi alimentari, come già visto per alcuni Stati europei e solo alcune di queste colpirono gran parte dell'Europa nel 1709, nel 1740, nel 1749, nel 1770 e nel 1797. Quindi una notevole ed improvvisa riduzione dell'offerta di cereali in una particolare zona geografica ha sempre portato conseguentemente fame e carestia. Nel caso romano, la carestia rappresentava l'indicatore economico che evidenziava le inefficienze di un sistema annonario «obsoleto»: la mancanza di una adeguata politica agricola e di provvedimenti dettati da un bisogno di politica annonaria di largo respiro, che, quasi sempre, invece, venivano emanati in via congiunturale al fine di dare una risposta immediata alle carenze gravi ed improvvise. Per lo Stato ecclesiastico del XVIII secolo è possibile individuare una serie di crisi alimentari, ed in particolare granarie, che intervengono con una certa frequenza. Dalle fonti risulta che le carestie di una certa portata furono quelle del 1708, 1721, 1728, 1735, 1743-1745, 1748-1749, 1764-1767, 1779-1780, 1797: attraverso le fonti di archivio saranno descritte e esaminate le diverse rivolte e la loro portata. Il fallimento di fine Settecento di importanti istituzioni, come quella dell’Annona romana, rappresenta la conseguenza per avere mantenuto a lungo un sistema non più funzionale alle esigenze di trasformazione dello Stato (necessarie dato il cambiamento sostanziale registrato all’interno di una parte di Europa che andava consolidando un modello di sviluppo capitalistico) che aveva trovato le ragioni profonde delle proprie trasformazioni nel venir meno di un intero modello di politica economica e nell’accogliere principi libero-scambisti.
Le carestie nello Stato pontificio nel XVIII secolo: vincoli economici, rivolte e scelte politiche / Strangio, Donatella. - (2023), pp. 293-306. - SERIE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI STUDI SUL SECOLO XVIII. [10.57601/BDS_2023].
Le carestie nello Stato pontificio nel XVIII secolo: vincoli economici, rivolte e scelte politiche
Donatella Strangio
Primo
2023
Abstract
Nel XVIII secolo si andavano attenuando in Europa quelle fluttuazioni ordinarie e periodiche dei raccolti, che nelle epoche precedenti erano state, invece, molto marcate ed avevano provocato gravi carestie accompagnate quasi sempre da epidemie. Pur tuttavia vennero registrate frequenti crisi alimentari, come già visto per alcuni Stati europei e solo alcune di queste colpirono gran parte dell'Europa nel 1709, nel 1740, nel 1749, nel 1770 e nel 1797. Quindi una notevole ed improvvisa riduzione dell'offerta di cereali in una particolare zona geografica ha sempre portato conseguentemente fame e carestia. Nel caso romano, la carestia rappresentava l'indicatore economico che evidenziava le inefficienze di un sistema annonario «obsoleto»: la mancanza di una adeguata politica agricola e di provvedimenti dettati da un bisogno di politica annonaria di largo respiro, che, quasi sempre, invece, venivano emanati in via congiunturale al fine di dare una risposta immediata alle carenze gravi ed improvvise. Per lo Stato ecclesiastico del XVIII secolo è possibile individuare una serie di crisi alimentari, ed in particolare granarie, che intervengono con una certa frequenza. Dalle fonti risulta che le carestie di una certa portata furono quelle del 1708, 1721, 1728, 1735, 1743-1745, 1748-1749, 1764-1767, 1779-1780, 1797: attraverso le fonti di archivio saranno descritte e esaminate le diverse rivolte e la loro portata. Il fallimento di fine Settecento di importanti istituzioni, come quella dell’Annona romana, rappresenta la conseguenza per avere mantenuto a lungo un sistema non più funzionale alle esigenze di trasformazione dello Stato (necessarie dato il cambiamento sostanziale registrato all’interno di una parte di Europa che andava consolidando un modello di sviluppo capitalistico) che aveva trovato le ragioni profonde delle proprie trasformazioni nel venir meno di un intero modello di politica economica e nell’accogliere principi libero-scambisti.File | Dimensione | Formato | |
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