Cosa rimane, in Italia, dell’arte della memoria tra Settecento e primo Ottocento? O, in altri termini, è vero che l’influsso di quell’antica disciplina inaugurata da Simonide, e poi soggetta a molteplici declinazioni storiche, non va oltre i seguaci di Leibniz? Addentrandosi in un campo d’indagine finora poco esplorato, si affrontano qui questi due principali interrogativi; ne scaturisce un complesso quadro d’assieme, dal quale emergono non solo elementi di rottura, ma anche linee di continuità: retaggi o, con un’immagine vichiana, «frantumi» di una tradizione che continua ad agire in forme differenti. Le opere di Vico, Muratori, Conti, Genovesi, Bettinelli e Leopardi vengono così analizzate dal punto di vista storico, tematico e lessicale, con una particolare attenzione al ricorrere di alcune metafore, come la piega, il frammento, il giocoliere, il geometra, il ‘notomista’, l’eco, il teatro, il magazzino, il thesaurus e il reliquiario. Un corpus ampio, dunque, che si è scelto di indagare attraverso la lente pluriprospettica della storia delle idee, e sullo sfondo di fenomeni dalla portata epocale: la crisi della retorica e la ‘scritturalizzazione’ della memoria; l’incrinarsi del rapporto armonico tra segni, parole e cose; il perfezionamento degli strumenti tipografici e la nascita del moderno mercato editoriale; il ‘collasso’ dell’Enciclopedia; la ridefinizione, in ambito gnoseologico ed estetico, delle funzioni della memoria e della fantasia.

I frantumi della memoria. Percorsi dell'ars reminiscendi da Vico a Leopardi / Allegrini, Vincenzo. - (2020).

I frantumi della memoria. Percorsi dell'ars reminiscendi da Vico a Leopardi

Vincenzo Allegrini
2020

Abstract

Cosa rimane, in Italia, dell’arte della memoria tra Settecento e primo Ottocento? O, in altri termini, è vero che l’influsso di quell’antica disciplina inaugurata da Simonide, e poi soggetta a molteplici declinazioni storiche, non va oltre i seguaci di Leibniz? Addentrandosi in un campo d’indagine finora poco esplorato, si affrontano qui questi due principali interrogativi; ne scaturisce un complesso quadro d’assieme, dal quale emergono non solo elementi di rottura, ma anche linee di continuità: retaggi o, con un’immagine vichiana, «frantumi» di una tradizione che continua ad agire in forme differenti. Le opere di Vico, Muratori, Conti, Genovesi, Bettinelli e Leopardi vengono così analizzate dal punto di vista storico, tematico e lessicale, con una particolare attenzione al ricorrere di alcune metafore, come la piega, il frammento, il giocoliere, il geometra, il ‘notomista’, l’eco, il teatro, il magazzino, il thesaurus e il reliquiario. Un corpus ampio, dunque, che si è scelto di indagare attraverso la lente pluriprospettica della storia delle idee, e sullo sfondo di fenomeni dalla portata epocale: la crisi della retorica e la ‘scritturalizzazione’ della memoria; l’incrinarsi del rapporto armonico tra segni, parole e cose; il perfezionamento degli strumenti tipografici e la nascita del moderno mercato editoriale; il ‘collasso’ dell’Enciclopedia; la ridefinizione, in ambito gnoseologico ed estetico, delle funzioni della memoria e della fantasia.
2020
978-88-6550-768-1
ARTE DELLA MEMORIA; LETTERATURA ITALIANA; STORIA DELLE IDEE; VICO; MURATORI; CONTI; GENOVESI; BETTINELLI; LEOPARDI
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
I frantumi della memoria. Percorsi dell'ars reminiscendi da Vico a Leopardi / Allegrini, Vincenzo. - (2020).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1683962
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