Poeta canonico del Novecento, T.S. Eliot appare presto, e ancora di più a partire dal secondo dopoguerra, una figura ideologicamente controversa, che pone a molti il problema di distinguere tra l’oggettiva novità del suo contributo alla poesia sperimentale e le sue idee via via sempre più conservatrici sulla politica, la cultura e la società. Questa raccolta di saggi, che cerca di spingere più avanti nel tempo alcuni degli ottimi tentativi già intrapresi di dar conto dell’influenza di Eliot sulla poesia italiana, non è di certo esaustiva, ma può far emergere alcune interpretazioni dominanti della sua opera (specie quella legata all’associazione con Montale), ma soprattutto rielaborazioni originali, che testimoniano la ripresa feconda, più che l’estenuazione, di immagini, espedienti e motivi (la vita urbana, il mito, la figura di Tiresia, l’aridità spirituale, la guerra e la crisi europea, il montaggio, l’impersonalità, il rapporto con la musica, ecc.), spesso funzionali ad animare dibattiti e confronti, reagendo a tratti specifici del contesto italiano. Che si tratti di confrontarsi con i suoi saggi, presto diventati fin troppo normativi grazie anche ai New Critics che ne diffusero le idee già nel corso degli anni Cinquanta, o di misurarsi con il suo monumento poetico, consacrato dal Nobel nel 1948, indiscutibile per alcuni e ingombrante o detestabile per altri (in particolare dagli anni Settanta e Ottanta, sotto la pressione di un periodo culturale più esplicitamente politicizzato), il confronto con la critica di Eliot e con la sua poesia – due momenti che possono anche essere distinti – si presenta ancora oltre la soglia del nuovo secolo come una tappa obbligata di confronto per chi scrive o si occupa di poesia, e ciò in forme e dimensioni che non credo abbiano eguali in altre culture europee. L’ipotesi che in nessun altro paese Eliot abbia rappresentato per quasi un secolo una figura di riferimento così importante nella pratica e nella teoria della poesia come in Italia meriterebbe un’indagine a parte: qui ci limitiamo a raccogliere tasselli per fare emergere alcune figure di un quadro più ampio, grazie a saggi e incursioni nell’opera di Anceschi, Manganelli – di cui si riportano, per gentile concessione dell’editore Adelphi, alcuni testi inediti dagli Appunti –, Pagliarani, Sanguineti, Balestrini e Porta, Zanzotto, Giudici, Rosselli e Mesa.

Eliot dopo Eliot / Gallo, Carmen. - In: IL VERRI. - ISSN 0506-7715. - (2023), pp. 5-112.

Eliot dopo Eliot

Carmen Gallo
2023

Abstract

Poeta canonico del Novecento, T.S. Eliot appare presto, e ancora di più a partire dal secondo dopoguerra, una figura ideologicamente controversa, che pone a molti il problema di distinguere tra l’oggettiva novità del suo contributo alla poesia sperimentale e le sue idee via via sempre più conservatrici sulla politica, la cultura e la società. Questa raccolta di saggi, che cerca di spingere più avanti nel tempo alcuni degli ottimi tentativi già intrapresi di dar conto dell’influenza di Eliot sulla poesia italiana, non è di certo esaustiva, ma può far emergere alcune interpretazioni dominanti della sua opera (specie quella legata all’associazione con Montale), ma soprattutto rielaborazioni originali, che testimoniano la ripresa feconda, più che l’estenuazione, di immagini, espedienti e motivi (la vita urbana, il mito, la figura di Tiresia, l’aridità spirituale, la guerra e la crisi europea, il montaggio, l’impersonalità, il rapporto con la musica, ecc.), spesso funzionali ad animare dibattiti e confronti, reagendo a tratti specifici del contesto italiano. Che si tratti di confrontarsi con i suoi saggi, presto diventati fin troppo normativi grazie anche ai New Critics che ne diffusero le idee già nel corso degli anni Cinquanta, o di misurarsi con il suo monumento poetico, consacrato dal Nobel nel 1948, indiscutibile per alcuni e ingombrante o detestabile per altri (in particolare dagli anni Settanta e Ottanta, sotto la pressione di un periodo culturale più esplicitamente politicizzato), il confronto con la critica di Eliot e con la sua poesia – due momenti che possono anche essere distinti – si presenta ancora oltre la soglia del nuovo secolo come una tappa obbligata di confronto per chi scrive o si occupa di poesia, e ciò in forme e dimensioni che non credo abbiano eguali in altre culture europee. L’ipotesi che in nessun altro paese Eliot abbia rappresentato per quasi un secolo una figura di riferimento così importante nella pratica e nella teoria della poesia come in Italia meriterebbe un’indagine a parte: qui ci limitiamo a raccogliere tasselli per fare emergere alcune figure di un quadro più ampio, grazie a saggi e incursioni nell’opera di Anceschi, Manganelli – di cui si riportano, per gentile concessione dell’editore Adelphi, alcuni testi inediti dagli Appunti –, Pagliarani, Sanguineti, Balestrini e Porta, Zanzotto, Giudici, Rosselli e Mesa.
2023
Eliot modernismo poesia
Gallo, Carmen
06 Curatela::06a Curatela
Eliot dopo Eliot / Gallo, Carmen. - In: IL VERRI. - ISSN 0506-7715. - (2023), pp. 5-112.
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