Gli ultimi avvenimenti globali relativi alla pandemia da Covid-19 hanno profondamente messo in crisi la residenza e l’alloggio, evidenziando la necessità di effettuare una revisione degli spazi pubblici e semi pubblici di aggregazione, e privati per la vita intima. E’ percezione comune che il sistema abitativo contemporaneo sia troppo ancorato a ideologie e necessità ormai scollate dalle esigenze di una società in rapida mutazione. Il bisogno di spazi verdi anche privati che possano migliorare la qualità della vita e l’esigenza di garantire condizioni abitative di maggior comfort sono diventati due punti cardini nel progetto dell’housing. Su queste ed altre esigenze si riflettono le trasformazioni avvenute, nonché quelle in corso e in programma nella condizione urbana: le trasformazioni degli ambiti lavorativi, come testimoniato dal grande recente aumento del telelavoro, la contrazione significativa della dimensione dei nuclei familiari, la sempre maggiore necessità di ambienti flessibili, salubri ed isolabili dal resto della casa sono alcuni esempi di un campo d’indagine che si presenta tanto vasto quanto quello che ha caratterizzato il passaggio dall’alloggio ottocentesco a corridoio centrale all’alloggio moderno. «Una buona casa è quella in cui si abita bene. La vivibilità è la sua qualità essenziale. E poiché l’abitare domestico riguarda primariamente la vita privata, il valore della casa sta innanzitutto nella sua facoltà di favorire il senso di caldo raccoglimento e di discreta relazione dei propri luoghi ‘interni’.» (Cornoldi, 2007, p. 9) «A chi è destinata la casa? Chi è il soggetto privilegiato? Con quali strumenti possiamo definirlo? Con queste domande inizia la rimozione della modernità e della sua idea di ‘famiglio tipo’, nella convinzione che le filosofie compongono immagini dei soggetti, le progettano, nello stesso modo in cui gli architetti immaginano le ambientazioni delle loro esistenze.»
Visioni contemporanee per una casa per tutti. Criticità e trasformazioni per una prospettiva sostenibile / Montorsi, Filippo. - (2022), pp. 95-99.
Visioni contemporanee per una casa per tutti. Criticità e trasformazioni per una prospettiva sostenibile
Filippo Montorsi
2022
Abstract
Gli ultimi avvenimenti globali relativi alla pandemia da Covid-19 hanno profondamente messo in crisi la residenza e l’alloggio, evidenziando la necessità di effettuare una revisione degli spazi pubblici e semi pubblici di aggregazione, e privati per la vita intima. E’ percezione comune che il sistema abitativo contemporaneo sia troppo ancorato a ideologie e necessità ormai scollate dalle esigenze di una società in rapida mutazione. Il bisogno di spazi verdi anche privati che possano migliorare la qualità della vita e l’esigenza di garantire condizioni abitative di maggior comfort sono diventati due punti cardini nel progetto dell’housing. Su queste ed altre esigenze si riflettono le trasformazioni avvenute, nonché quelle in corso e in programma nella condizione urbana: le trasformazioni degli ambiti lavorativi, come testimoniato dal grande recente aumento del telelavoro, la contrazione significativa della dimensione dei nuclei familiari, la sempre maggiore necessità di ambienti flessibili, salubri ed isolabili dal resto della casa sono alcuni esempi di un campo d’indagine che si presenta tanto vasto quanto quello che ha caratterizzato il passaggio dall’alloggio ottocentesco a corridoio centrale all’alloggio moderno. «Una buona casa è quella in cui si abita bene. La vivibilità è la sua qualità essenziale. E poiché l’abitare domestico riguarda primariamente la vita privata, il valore della casa sta innanzitutto nella sua facoltà di favorire il senso di caldo raccoglimento e di discreta relazione dei propri luoghi ‘interni’.» (Cornoldi, 2007, p. 9) «A chi è destinata la casa? Chi è il soggetto privilegiato? Con quali strumenti possiamo definirlo? Con queste domande inizia la rimozione della modernità e della sua idea di ‘famiglio tipo’, nella convinzione che le filosofie compongono immagini dei soggetti, le progettano, nello stesso modo in cui gli architetti immaginano le ambientazioni delle loro esistenze.»File | Dimensione | Formato | |
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