Il termine resilienza è utilizzato in molte discipline per la sua adattabilità alle teorie della complessità, tra cui economia, ecologia, scienze politiche, scienze cognitive, nuove tecnologie e pianificazione dell'uso del territorio. Di conseguenza, la definizione di resilienza di Zolli e Healey (2012) intesa come "la capacità di un sistema, azienda o persona di mantenere il proprio scopo e integrità fondamentali di fronte a circostanze radicalmente mutate" integra ecologia e sociologia e offre una panoramica della natura multidisciplinare della questione. Le città, infatti, non sono solo paesaggi uniformi di persone distribuite in modo casuale, ma luoghi organizzati che producono differenze socio-economiche; non è quindi facile descrivere una città come resiliente nella sua interezza. Il solo riferimento alla pandema di Covid-19, ad esempio, ha portato a problemi di sicurezza, fragilità e differenze di resilienza non solo tra le città colpite, ma anche tra le aree al loro interno (Sepe, 2021; 2023). È anche vero che gli spazi resilienti sono spazi capaci di adattarsi al cambiamento contribuendo al loro equilibrio. Questo deve essere opportunamente pianificato e gestito anche con l'utilizzo di indicatori in grado di misurare le performance delle città. Pertanto, scopo di questo studio - svolto nell'ambito del progetto di ricerca PRIN 2020 SUMMA all'interno dell'Unità ISMed-CNR (di cui è responsabile l'autrice) e della relativa convenzione tra Sapienza Università di Roma e ISMed-CNR - è definire la multiresilienza e multiadattamento a partire dal concetto di resilienza e di adattamento e illustrare un indice - il City Resilience Index (Rockefeller Foundation, 2019) - che misura eventi che possono verificarsi simultaneamente e in modo insospettabile.
Multiresilienza e multiadattamento: progettare la complessità / Sepe, M.. - (2023), pp. 88-97.
Multiresilienza e multiadattamento: progettare la complessità
Sepe, M.
2023
Abstract
Il termine resilienza è utilizzato in molte discipline per la sua adattabilità alle teorie della complessità, tra cui economia, ecologia, scienze politiche, scienze cognitive, nuove tecnologie e pianificazione dell'uso del territorio. Di conseguenza, la definizione di resilienza di Zolli e Healey (2012) intesa come "la capacità di un sistema, azienda o persona di mantenere il proprio scopo e integrità fondamentali di fronte a circostanze radicalmente mutate" integra ecologia e sociologia e offre una panoramica della natura multidisciplinare della questione. Le città, infatti, non sono solo paesaggi uniformi di persone distribuite in modo casuale, ma luoghi organizzati che producono differenze socio-economiche; non è quindi facile descrivere una città come resiliente nella sua interezza. Il solo riferimento alla pandema di Covid-19, ad esempio, ha portato a problemi di sicurezza, fragilità e differenze di resilienza non solo tra le città colpite, ma anche tra le aree al loro interno (Sepe, 2021; 2023). È anche vero che gli spazi resilienti sono spazi capaci di adattarsi al cambiamento contribuendo al loro equilibrio. Questo deve essere opportunamente pianificato e gestito anche con l'utilizzo di indicatori in grado di misurare le performance delle città. Pertanto, scopo di questo studio - svolto nell'ambito del progetto di ricerca PRIN 2020 SUMMA all'interno dell'Unità ISMed-CNR (di cui è responsabile l'autrice) e della relativa convenzione tra Sapienza Università di Roma e ISMed-CNR - è definire la multiresilienza e multiadattamento a partire dal concetto di resilienza e di adattamento e illustrare un indice - il City Resilience Index (Rockefeller Foundation, 2019) - che misura eventi che possono verificarsi simultaneamente e in modo insospettabile.File | Dimensione | Formato | |
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