Il lavoro da Ispettore alle mostre in Galleria Nazionale di Giovanni Carandente (1955-1961) si pone cronologicamente nel vivo della sua parabola d’interesse per la danza, ed è proprio con le attività espositive e didattiche al museo di Valle Giulia che Carandente raggiunge una sintesi della sua doppia vocazione. Durante il suo incarico presso l’istituzione romana, difatti, lo studioso organizza un ciclo di conferenze per la stagione 1958-1959 dal titolo "L’arte moderna e il teatro" e progetta una mostra sul medesimo tema. Attraverso queste due proposte, egli riesce a valorizzare le sue diverse competenze offrendone un’efficace messa in pratica negli spazi del Museo. È dunque evidente che l’interesse verso la dottrina coreutica non possa essere considerato un semplice ‘hobby’ giovanile di Carandente, bensì parte integrante del suo 'sguardo sul contemporaneo’. Ripercussioni di una tale duplicità di interessi si registreranno perfino sulla sua stessa idea di scultura, così come ci indicheranno i testi da lui redatti per il già citato ciclo di conferenze. Partendo dalle teorizzazioni di Cesare Brandi e Carlo Ludovico Ragghianti, il giovane funzionario presenterà il corpo del ballerino come una sorta di ‘scultura in movimento’ e gli spettacoli di danza come un’arte plastica.

La danza come arte plastica. Giovani Carandente storico dell'arte e critico del balletto per la stagione didattica 1958-1959 / Rossi, Martina. - (2023), pp. 49-75.

La danza come arte plastica. Giovani Carandente storico dell'arte e critico del balletto per la stagione didattica 1958-1959

Martina Rossi
2023

Abstract

Il lavoro da Ispettore alle mostre in Galleria Nazionale di Giovanni Carandente (1955-1961) si pone cronologicamente nel vivo della sua parabola d’interesse per la danza, ed è proprio con le attività espositive e didattiche al museo di Valle Giulia che Carandente raggiunge una sintesi della sua doppia vocazione. Durante il suo incarico presso l’istituzione romana, difatti, lo studioso organizza un ciclo di conferenze per la stagione 1958-1959 dal titolo "L’arte moderna e il teatro" e progetta una mostra sul medesimo tema. Attraverso queste due proposte, egli riesce a valorizzare le sue diverse competenze offrendone un’efficace messa in pratica negli spazi del Museo. È dunque evidente che l’interesse verso la dottrina coreutica non possa essere considerato un semplice ‘hobby’ giovanile di Carandente, bensì parte integrante del suo 'sguardo sul contemporaneo’. Ripercussioni di una tale duplicità di interessi si registreranno perfino sulla sua stessa idea di scultura, così come ci indicheranno i testi da lui redatti per il già citato ciclo di conferenze. Partendo dalle teorizzazioni di Cesare Brandi e Carlo Ludovico Ragghianti, il giovane funzionario presenterà il corpo del ballerino come una sorta di ‘scultura in movimento’ e gli spettacoli di danza come un’arte plastica.
2023
Giovanni Carandente alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (1955-1961)
9788836653744
Giovanni Carandente; Cesare Brandi; Aurel M. Milloss; danza; scultura; arti plastiche; critica dell'arte, critica del balletto; arte e danza
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
La danza come arte plastica. Giovani Carandente storico dell'arte e critico del balletto per la stagione didattica 1958-1959 / Rossi, Martina. - (2023), pp. 49-75.
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