La fase di smarrimento che, dall’avvento del digitale in poi, ha investito il cinema come dispositivo sociale, culturale ed economico ha contribuito in modo sostanziale a ribadire l’importanza degli spettatori come oggetto di ricerca nell’ambito degli studi di cinema e media. L’interesse nei confronti delle audience, tuttavia, non è un fatto recente: le primissime teorie del cinema, soprattutto in Europa, si sono infatti concentrate proprio sui pubblici come oggetto privilegiato d’indagine. Se l’idea che le immagini in movimento potessero influenzare i comportamenti sociali è alla base delle prime riflessioni teoriche sul cinema, gli studi sulle reazioni dei pubblici e sugli effetti dell’esperienza di visione sono tra i più prolifici già durante il cinema delle origini1. Si tratta, tuttavia, di un filone presto dissolto, spodestato prima dalle teorie sulle dinamiche di composizione dell’immagine in movimento, poi dall’indiscussa centralità del film (e del suo autore) in una prospettiva eminentemente critico-testuale, infine da un’idea di cinema inteso, prima di tutto, come dispositivo tecnico. Tuttavia, una massa informe di note circa le modalità e le abitudini di consumo connesse all’evoluzione delle diverse esperienze di visione nella storia ha continuato, per anni, a conservarsi nelle memorie degli spettatori, lasciando innumerevoli tracce materiali in lettere, diari, documenti, fonti di natura “intima”. Sono risorse di varia natura, sparse e disseminate in luoghi privati e archivi pubblici, per troppi anni trascurate dalla storiografia ufficiale.

Dalla parte del pubblico. Romarcord, la storia sociale e gli audience studies / Garofalo, Damiano. - (2023), pp. 19-30.

Dalla parte del pubblico. Romarcord, la storia sociale e gli audience studies

Garofalo Damiano
2023

Abstract

La fase di smarrimento che, dall’avvento del digitale in poi, ha investito il cinema come dispositivo sociale, culturale ed economico ha contribuito in modo sostanziale a ribadire l’importanza degli spettatori come oggetto di ricerca nell’ambito degli studi di cinema e media. L’interesse nei confronti delle audience, tuttavia, non è un fatto recente: le primissime teorie del cinema, soprattutto in Europa, si sono infatti concentrate proprio sui pubblici come oggetto privilegiato d’indagine. Se l’idea che le immagini in movimento potessero influenzare i comportamenti sociali è alla base delle prime riflessioni teoriche sul cinema, gli studi sulle reazioni dei pubblici e sugli effetti dell’esperienza di visione sono tra i più prolifici già durante il cinema delle origini1. Si tratta, tuttavia, di un filone presto dissolto, spodestato prima dalle teorie sulle dinamiche di composizione dell’immagine in movimento, poi dall’indiscussa centralità del film (e del suo autore) in una prospettiva eminentemente critico-testuale, infine da un’idea di cinema inteso, prima di tutto, come dispositivo tecnico. Tuttavia, una massa informe di note circa le modalità e le abitudini di consumo connesse all’evoluzione delle diverse esperienze di visione nella storia ha continuato, per anni, a conservarsi nelle memorie degli spettatori, lasciando innumerevoli tracce materiali in lettere, diari, documenti, fonti di natura “intima”. Sono risorse di varia natura, sparse e disseminate in luoghi privati e archivi pubblici, per troppi anni trascurate dalla storiografia ufficiale.
2023
Romarcord. Ricerche di storia sociale del cinema a Roma (1945-1975)
978-88-6897-301-8
Italian Cinema History; Moviegoing; Audience
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Dalla parte del pubblico. Romarcord, la storia sociale e gli audience studies / Garofalo, Damiano. - (2023), pp. 19-30.
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