Saul Alinsky nasce a Chicago nel 1909, da una modesta famiglia ebrea di origini russe. Si forma nel Dipartimento di Sociologia dell’Università di Chicago, ma la Grande Depressione lo trasforma in attivista, animatore della lotta del quartiere dei meatpackers della sua città. Nel secondo dopoguerra fonda la Industrial Areas Foundation (IAF), che diviene il centro di diffusione del community organising negli USA, da Rochester alla California. Alinsky muore a 63 anni, nel 1972. La IAF è ancora oggi operativa, e il suo metodo rimane uno strumento essenziale per i movimenti di comunità negli Stati Uniti. Negli Stati Uniti Alinsky è sinonimo di community organizing, un metodo di organizzazione “dei senza potere” delle comunità americane. Una figura leggendaria e sfuggente: citando Thomas Paine, aveva piacere a essere definito “un ribelle”, ma amava anche immaginarsi come il “Machiavelli dei poveri”. I suoi successi come organizzatore nella Chicago degli anni ’30 - una città corrotta, in crisi, attraversata da conflitti sindacali e sociali - gli regalarono la ribalta nazionale. Questo volume è la prima edizione italiana del testo con il quale Alinsky, nel 1946, riflette su un decennio di battaglie di comunità. Fra aneddoti e considerazioni di metodo, il suo Reveille for Radicals offre un racconto di cosa volesse dire mettere insieme i vescovi e i sindacalisti, le comunità immigrate e le palestre popolari e riuscire a vincere: la chiave di volta erano l’autorganizzazione e il metodo. La sua missione diventerà quella di diffondere il metodo del community organizing in tutti gli Stati Uniti, dalle battaglie contadine dei chicanos a quelle degli afroamericani per i diritti sociali e civili. Il metodo di Alinsky diventerà un pilastro delle politiche partecipative in molte città americane; dialogherà con Martin Luther King e sarà fonte di ispirazione per attivisti, sindacalisti e politici (da Barack Obama a Bernie Sanders). E’ una storia americana - lottare perché la società del suo paese mantenga la promessa democratica delle origini - divenuta popolare anche qui in Europa: nella crisi di questo decennio, il community organizing è divenuto fonte di ispirazione per le nostre società, sempre più diseguali e disunite. Da Black Lives Matter ai movimenti contro la crisi in Europa, Alinsky offre ancora un’opportunità per imparare a organizzarsi.
"Comfort the afflicted and afflict the comfortable". Saul Alinsky, un democratico radicale fra scienza della società, teoria del potere e pratica dell'azione collettiva / Diletti, Mattia; Coppola, Alessandro. - (2020), pp. 7-51. - I LIBRI NECESSARI.
"Comfort the afflicted and afflict the comfortable". Saul Alinsky, un democratico radicale fra scienza della società, teoria del potere e pratica dell'azione collettiva
Mattia Diletti;
2020
Abstract
Saul Alinsky nasce a Chicago nel 1909, da una modesta famiglia ebrea di origini russe. Si forma nel Dipartimento di Sociologia dell’Università di Chicago, ma la Grande Depressione lo trasforma in attivista, animatore della lotta del quartiere dei meatpackers della sua città. Nel secondo dopoguerra fonda la Industrial Areas Foundation (IAF), che diviene il centro di diffusione del community organising negli USA, da Rochester alla California. Alinsky muore a 63 anni, nel 1972. La IAF è ancora oggi operativa, e il suo metodo rimane uno strumento essenziale per i movimenti di comunità negli Stati Uniti. Negli Stati Uniti Alinsky è sinonimo di community organizing, un metodo di organizzazione “dei senza potere” delle comunità americane. Una figura leggendaria e sfuggente: citando Thomas Paine, aveva piacere a essere definito “un ribelle”, ma amava anche immaginarsi come il “Machiavelli dei poveri”. I suoi successi come organizzatore nella Chicago degli anni ’30 - una città corrotta, in crisi, attraversata da conflitti sindacali e sociali - gli regalarono la ribalta nazionale. Questo volume è la prima edizione italiana del testo con il quale Alinsky, nel 1946, riflette su un decennio di battaglie di comunità. Fra aneddoti e considerazioni di metodo, il suo Reveille for Radicals offre un racconto di cosa volesse dire mettere insieme i vescovi e i sindacalisti, le comunità immigrate e le palestre popolari e riuscire a vincere: la chiave di volta erano l’autorganizzazione e il metodo. La sua missione diventerà quella di diffondere il metodo del community organizing in tutti gli Stati Uniti, dalle battaglie contadine dei chicanos a quelle degli afroamericani per i diritti sociali e civili. Il metodo di Alinsky diventerà un pilastro delle politiche partecipative in molte città americane; dialogherà con Martin Luther King e sarà fonte di ispirazione per attivisti, sindacalisti e politici (da Barack Obama a Bernie Sanders). E’ una storia americana - lottare perché la società del suo paese mantenga la promessa democratica delle origini - divenuta popolare anche qui in Europa: nella crisi di questo decennio, il community organizing è divenuto fonte di ispirazione per le nostre società, sempre più diseguali e disunite. Da Black Lives Matter ai movimenti contro la crisi in Europa, Alinsky offre ancora un’opportunità per imparare a organizzarsi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.