Il Master di II Livello in Diritto e nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, di nuova istituzione nell’a.a. 2019-2020, nasce come risposta alla domanda avanzata dagli allievi del Corso di Alta Formazione in Diritto e nuove tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali, attivato nell’ a.a. 2018-2019 e finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito dell’offerta formativa del DTC- Lazio. L’elevato numero di iscritti, 41, di cui 12 incentivati con borsa di studio erogata dal DTC, e il particolare apprezzamento dagli stessi espresso, per l’innovatività dell’offerta formativa e il carattere altamente professionalizzante del Corso hanno convinto il Dipartimento di Scienze Giuridiche e il Centro di Eccellenza ad accogliere l’istanza dei Corsisti di avere un titolo accademico di livello superiore, maggiormente spendibile sul mercato sia ai fini dell’occupabilità dei giovani laureati magistrali, sia per il conseguimento di un avanzamento di carriera, o comunque di un miglioramento economico per gli occupati nel settore dei beni culturali pubblici e privati che non hanno una formazione giuridica specifica, ma che sono quotidianamente chiamati a confrontarsi o ad applicare norme e regolamenti in continua evoluzione. In questa prospettiva il Master, in piena coerenza con le tematiche della AdS Cultura della S3 Regionale che hanno costituito il quadro di riferimento per l’elaborazione del contenuto e dall’articolazione del percorso formativo, ha come obiettivo la formazione di nuovi profili professionali capaci di interagire in modo efficace all’interno del settore multidisciplinare dei beni culturali pubblici e privati, sia nell’ambito delle amministrazioni pubbliche competenti, che nelle imprese operanti in tale ambito. L’idea alla base del progetto formativo è quella di fornire ai discenti una preparazione che tenga conto del carattere multidisciplinare delle competenze che si richiedono a chi opera o aspira ad operare in questo contesto. Di qui la previsione di un percorso formativo che affianca ai moduli di base, che hanno un numero di ore più elevato, moduli specialistici particolarmente innovativi e co-progettati con gli stakeholder che hanno avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione dell’offerta formativa. Importanza strategica ha poi il tirocinio di 175 ore che consente ai corsisti di applicare le competenze acquisite durante il corso, trasformandole in abilità. Contenuti e articolazione in moduli del progetto formativo. Il Master si compone di 8 moduli per un totale di 300 ore didattica frontale e di un tirocinio di 175 ore. Il primo modulo ha ad oggetto il Diritto dei beni culturali (90 ore pari a 14 cfu) e nel suo ambito si tratta della disciplina della tutela e della valorizzazione dei beni culturali e dei luoghi di interesse culturale, anche con riferimento al quadro ordinamentale delle competenze nel settore; dei partenariati pubblico privati; dell’ historical BIM; del c.d. finanziamento project e della connessa analisi di fattibilità finanziaria; del quadro della disciplina internazionale ed europea sui beni culturali; del diritto d’autore, del diritto assicurativo, dei profili penalistici e fiscali; delle iniziative di UNESCO, ICOMOS e ICCROM per la diffusione e l’utilizzo delle nuove tecnologie per la tutela dei beni culturali. Il secondo modulo, Diritto romano e archeologia. Nuovi modelli di tutela e valorizzazione dei beni culturali (25 ore pari a 4 cfu) introduce ai più recenti studi sul rapporto tra il dato archeologico e il relativo contesto storico-istituzionale, prospettando nuovi modelli di ricerca e valorizzazione di siti, reperti e luoghi della cultura, espressione della civiltà di Roma antica, situati all’interno della Regione Lazio e in ambito nazionale e internazionale, che possono essere validamente impiegati, proprio in ragione del loro carattere innovativo e dell’area di diffusione della civiltà di Roma antica, anche nell’ambito della progettazione europea sui beni culturali. Il terzo modulo, dedicato al Libro antico nell’era digitale (15 ore pari a 3 cfu) e tenuto da esperti altamente qualificati nel settore dei Beni Librari, affronta i temi della conservazione e del restauro, con particolare attenzione all’uso delle nuove tecnologie e alle tecniche di digitalizzazione attraverso la strutturazione dei metadati. Il quarto modulo ha ad oggetto la Progettazione europea, il reperimento dei fondi e le agevolazioni fiscali (25 ore pari a 5 cfu); nel suo ambito si tratterà delle modalità di partecipazione ai bandi europei con particolare riferimento agli aspetti giuridici, delle principali tecniche di raccolte fondi, dal crowdfunding alla sponsorizzazione e alla libera donazione (Art Bonus) in Italia e all’estero. Nel quinto modulo sono illustrate le Tecnologie per la tutela, la fruizione, la gestione e la valorizzazione dei beni culturali (65 ore pari a 10 cfu) più innovative, funzionali ad assicurare una corretta gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, preservandone l’incolumità. Il sesto modulo avrà ad oggetto la Tutela penale dei beni culturali e l’attività del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (15 ore pari a 3 cfu). Saranno quindi illustrati, a cura di esperti del Comando Carabinieri TPC, metodi e tecnologie diretti a contrastare i fenomeni criminali. Il settimo modulo, curato della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato - Servizio Polizia Scientifica, è dedicato alle Indagini tecniche di polizia scientifica applicate alla ricostruzione storica (15 ore pari a 3cfu) e illustrerà le molteplici potenzialità di tali tecniche applicate ai cold case dell’antichità, anche avvalendosi del Laboratorio forense nato dall’integrazione delle tecnologie più innovative. Nell’ottavo modulo si tratta di Management, marketing e comunicazione per la valorizzazione dei beni culturali (50 ore pari a 7 cfu) ed è co-progettato con stakeholder pubblici e privati che hanno un ruolo di primo piano nel settore. L’obiettivo è fornire gli strumenti principali per una corretta comunicazione di tutte quelle iniziative che si intendono promuovere intorno a uno o più beni culturali. In particolare, vengono trattate: l’analisi delle diverse tipologie di comunicazione, attraverso esempi e descrizioni in dettaglio di case history; la valutazione e il confronto tra i mezzi utilizzati allo scopo di definirne l’efficacia; l’ideazione di una strategia di comunicazione ex novo il più possibile completa, dall’identificazione dell’oggetto protagonista dell’azione alla sua comunicazione verso l’esterno. Verranno, quindi affrontate, sempre attraverso l’analisi di casi di studio, le diverse strategie per la valorizzazione di un bene o luogo culturale. Tirocinio: 175 ore da svolgersi presso i diversi uffici preposti alla tutela, fruizione e valorizzazione dei beni culturali, in una realtà di impatto mondiale come quella del Parco archeologico del Colosseo che vanta più di 7 milioni di visitatori l’anno o, a richiesta degli interessati, presso altri luoghi della cultura situati nella Regione Lazio, previo parere del Direttore del Master. Nell’ambito del tirocinio, come accaduto lo scorso anno per il CAF, è prevista, su base volontaria la partecipazione a progetti nazionali o internazionali di tutela, fruizione e valorizzazione dei beni culturali, già avviati e in fase di realizzazione. Ciò ha consentito ai partecipanti di ottenere sia la certificazione delle ore di tirocinio svolte con la relativa valutazione, sia di contribuire come autori ad un volume collettaneo in corso di pubblicazione, conseguendo quindi un ulteriore titolo valutabile ai fini di concorsi e selezioni per chi aspira ad entrare nel modo del lavoro e di premialità per chi è già occupato. Il Master è attivo dal 2019 e registra ogni anno un incremento significativo degli iscritti provenienti da tutta Italia e dell'estero.

Diritto e nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali / Tassi, Elena. - (2019).

Diritto e nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali

Elena Tassi
2019

Abstract

Il Master di II Livello in Diritto e nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, di nuova istituzione nell’a.a. 2019-2020, nasce come risposta alla domanda avanzata dagli allievi del Corso di Alta Formazione in Diritto e nuove tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali, attivato nell’ a.a. 2018-2019 e finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito dell’offerta formativa del DTC- Lazio. L’elevato numero di iscritti, 41, di cui 12 incentivati con borsa di studio erogata dal DTC, e il particolare apprezzamento dagli stessi espresso, per l’innovatività dell’offerta formativa e il carattere altamente professionalizzante del Corso hanno convinto il Dipartimento di Scienze Giuridiche e il Centro di Eccellenza ad accogliere l’istanza dei Corsisti di avere un titolo accademico di livello superiore, maggiormente spendibile sul mercato sia ai fini dell’occupabilità dei giovani laureati magistrali, sia per il conseguimento di un avanzamento di carriera, o comunque di un miglioramento economico per gli occupati nel settore dei beni culturali pubblici e privati che non hanno una formazione giuridica specifica, ma che sono quotidianamente chiamati a confrontarsi o ad applicare norme e regolamenti in continua evoluzione. In questa prospettiva il Master, in piena coerenza con le tematiche della AdS Cultura della S3 Regionale che hanno costituito il quadro di riferimento per l’elaborazione del contenuto e dall’articolazione del percorso formativo, ha come obiettivo la formazione di nuovi profili professionali capaci di interagire in modo efficace all’interno del settore multidisciplinare dei beni culturali pubblici e privati, sia nell’ambito delle amministrazioni pubbliche competenti, che nelle imprese operanti in tale ambito. L’idea alla base del progetto formativo è quella di fornire ai discenti una preparazione che tenga conto del carattere multidisciplinare delle competenze che si richiedono a chi opera o aspira ad operare in questo contesto. Di qui la previsione di un percorso formativo che affianca ai moduli di base, che hanno un numero di ore più elevato, moduli specialistici particolarmente innovativi e co-progettati con gli stakeholder che hanno avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione dell’offerta formativa. Importanza strategica ha poi il tirocinio di 175 ore che consente ai corsisti di applicare le competenze acquisite durante il corso, trasformandole in abilità. Contenuti e articolazione in moduli del progetto formativo. Il Master si compone di 8 moduli per un totale di 300 ore didattica frontale e di un tirocinio di 175 ore. Il primo modulo ha ad oggetto il Diritto dei beni culturali (90 ore pari a 14 cfu) e nel suo ambito si tratta della disciplina della tutela e della valorizzazione dei beni culturali e dei luoghi di interesse culturale, anche con riferimento al quadro ordinamentale delle competenze nel settore; dei partenariati pubblico privati; dell’ historical BIM; del c.d. finanziamento project e della connessa analisi di fattibilità finanziaria; del quadro della disciplina internazionale ed europea sui beni culturali; del diritto d’autore, del diritto assicurativo, dei profili penalistici e fiscali; delle iniziative di UNESCO, ICOMOS e ICCROM per la diffusione e l’utilizzo delle nuove tecnologie per la tutela dei beni culturali. Il secondo modulo, Diritto romano e archeologia. Nuovi modelli di tutela e valorizzazione dei beni culturali (25 ore pari a 4 cfu) introduce ai più recenti studi sul rapporto tra il dato archeologico e il relativo contesto storico-istituzionale, prospettando nuovi modelli di ricerca e valorizzazione di siti, reperti e luoghi della cultura, espressione della civiltà di Roma antica, situati all’interno della Regione Lazio e in ambito nazionale e internazionale, che possono essere validamente impiegati, proprio in ragione del loro carattere innovativo e dell’area di diffusione della civiltà di Roma antica, anche nell’ambito della progettazione europea sui beni culturali. Il terzo modulo, dedicato al Libro antico nell’era digitale (15 ore pari a 3 cfu) e tenuto da esperti altamente qualificati nel settore dei Beni Librari, affronta i temi della conservazione e del restauro, con particolare attenzione all’uso delle nuove tecnologie e alle tecniche di digitalizzazione attraverso la strutturazione dei metadati. Il quarto modulo ha ad oggetto la Progettazione europea, il reperimento dei fondi e le agevolazioni fiscali (25 ore pari a 5 cfu); nel suo ambito si tratterà delle modalità di partecipazione ai bandi europei con particolare riferimento agli aspetti giuridici, delle principali tecniche di raccolte fondi, dal crowdfunding alla sponsorizzazione e alla libera donazione (Art Bonus) in Italia e all’estero. Nel quinto modulo sono illustrate le Tecnologie per la tutela, la fruizione, la gestione e la valorizzazione dei beni culturali (65 ore pari a 10 cfu) più innovative, funzionali ad assicurare una corretta gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, preservandone l’incolumità. Il sesto modulo avrà ad oggetto la Tutela penale dei beni culturali e l’attività del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (15 ore pari a 3 cfu). Saranno quindi illustrati, a cura di esperti del Comando Carabinieri TPC, metodi e tecnologie diretti a contrastare i fenomeni criminali. Il settimo modulo, curato della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato - Servizio Polizia Scientifica, è dedicato alle Indagini tecniche di polizia scientifica applicate alla ricostruzione storica (15 ore pari a 3cfu) e illustrerà le molteplici potenzialità di tali tecniche applicate ai cold case dell’antichità, anche avvalendosi del Laboratorio forense nato dall’integrazione delle tecnologie più innovative. Nell’ottavo modulo si tratta di Management, marketing e comunicazione per la valorizzazione dei beni culturali (50 ore pari a 7 cfu) ed è co-progettato con stakeholder pubblici e privati che hanno un ruolo di primo piano nel settore. L’obiettivo è fornire gli strumenti principali per una corretta comunicazione di tutte quelle iniziative che si intendono promuovere intorno a uno o più beni culturali. In particolare, vengono trattate: l’analisi delle diverse tipologie di comunicazione, attraverso esempi e descrizioni in dettaglio di case history; la valutazione e il confronto tra i mezzi utilizzati allo scopo di definirne l’efficacia; l’ideazione di una strategia di comunicazione ex novo il più possibile completa, dall’identificazione dell’oggetto protagonista dell’azione alla sua comunicazione verso l’esterno. Verranno, quindi affrontate, sempre attraverso l’analisi di casi di studio, le diverse strategie per la valorizzazione di un bene o luogo culturale. Tirocinio: 175 ore da svolgersi presso i diversi uffici preposti alla tutela, fruizione e valorizzazione dei beni culturali, in una realtà di impatto mondiale come quella del Parco archeologico del Colosseo che vanta più di 7 milioni di visitatori l’anno o, a richiesta degli interessati, presso altri luoghi della cultura situati nella Regione Lazio, previo parere del Direttore del Master. Nell’ambito del tirocinio, come accaduto lo scorso anno per il CAF, è prevista, su base volontaria la partecipazione a progetti nazionali o internazionali di tutela, fruizione e valorizzazione dei beni culturali, già avviati e in fase di realizzazione. Ciò ha consentito ai partecipanti di ottenere sia la certificazione delle ore di tirocinio svolte con la relativa valutazione, sia di contribuire come autori ad un volume collettaneo in corso di pubblicazione, conseguendo quindi un ulteriore titolo valutabile ai fini di concorsi e selezioni per chi aspira ad entrare nel modo del lavoro e di premialità per chi è già occupato. Il Master è attivo dal 2019 e registra ogni anno un incremento significativo degli iscritti provenienti da tutta Italia e dell'estero.
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