Il ruolo delle religioni nella società contemporanea è al centro del lavoro di ricerca svolto dal Centro per le Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler (FBK-ISR). In particolare, la mission del Centro, adottata nel 2016, è dedicata allo studio delle sfaccettate forme della relazione tra religione e innovazione in ambito sia scientifico e tecnologico sia sociale e culturale. Naturalmente, entro questa mission, i ricercatori di ISR – filosofi, sociologi, giuristi e antropologi – studiano anche le forme più conflittuali delle relazioni che coinvolgono il fattore religioso nei cambiamenti sociali: dalla violenza sistematica su larga scala alle tensioni all’interno di specifiche dimensioni sociali e comunità. Tra queste, ISR approfondisce lo studio delle espressioni verbali intolleranti, ostili e violente contro persone e gruppi identificati in base alla loro appartenenza culturale e religiosa, per definire le quali si ricorre all’espressione inglese hate speech (“discorsi d’odio”), e le possibili modalità innovative di intervento per prevenire e/o far fronte ad esse. Il progetto, raccontato nelle pagine di questo numero, nasce nell’ambito delle iniziative che il Centro ISR promuove nel campo dell’educazione e della scuola; progetti di ricerca e intervento che intendono contribuire a un’educazione alla tolleranza e al riconoscimento delle diversità. Infatti, crediamo fortemente che l’educazione giochi un ruolo cruciale nella prevenzione e nel contrasto delle forme di pregiudizio e di discriminazione nei confronti delle minoranze religiose e non solo. In coerenza con il modello di relazione con la scuola che FBK adotta nel suo complesso e che è ben raccontato nei precedenti “Quaderni di scuola”, le nostre iniziative mirano a promuovere, accanto alla trasmissione di informazioni corrette e contenuti tematici da parte dei ricercatori impegnati in questo ambito, anche e soprattutto il pieno coinvolgimento degli stessi giovani e delle comunità scolastiche in percorsi di dialogo, di approfondimento e di innovazione. In questa logica, il progetto “DIsCOrsi d’oDIo e culture giovaNili On line” (DICO DI NO) ha proposto una possibile risposta allo hate speech basata sullo sforzo di porre la ricerca e la scuola a servizio di un’educazione al rispetto e alla cittadinanza globale. L’indicazione, avanzata in più sedi dal Consiglio d’Europa, di riconoscere l’importanza di un’educazione sulle religioni come strumento per combattere pregiudizi e intolleranza e per promuovere comprensione reciproca, può essere letta all’interno di questo più ampio orizzonte. In esso, appare infatti necessaria la trasmissione di strumenti conoscitivi e interpretativi per la comprensione di uno scenario sociale in cui le religioni, evidentemente coinvolte tanto dai vettori della globalizzazione quanto dalle spinte localistiche, giocano un ruolo cruciale sia nella genesi del conflitto che nelsuo superamento.
Dico di no. Discorsi d'odio e culture giovanili online / Fabretti, Valeria; Vitullo, Alessandra. - (2019).
Dico di no. Discorsi d'odio e culture giovanili online.
Valeria Fabretti
Conceptualization
;Alessandra VitulloData Curation
2019
Abstract
Il ruolo delle religioni nella società contemporanea è al centro del lavoro di ricerca svolto dal Centro per le Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler (FBK-ISR). In particolare, la mission del Centro, adottata nel 2016, è dedicata allo studio delle sfaccettate forme della relazione tra religione e innovazione in ambito sia scientifico e tecnologico sia sociale e culturale. Naturalmente, entro questa mission, i ricercatori di ISR – filosofi, sociologi, giuristi e antropologi – studiano anche le forme più conflittuali delle relazioni che coinvolgono il fattore religioso nei cambiamenti sociali: dalla violenza sistematica su larga scala alle tensioni all’interno di specifiche dimensioni sociali e comunità. Tra queste, ISR approfondisce lo studio delle espressioni verbali intolleranti, ostili e violente contro persone e gruppi identificati in base alla loro appartenenza culturale e religiosa, per definire le quali si ricorre all’espressione inglese hate speech (“discorsi d’odio”), e le possibili modalità innovative di intervento per prevenire e/o far fronte ad esse. Il progetto, raccontato nelle pagine di questo numero, nasce nell’ambito delle iniziative che il Centro ISR promuove nel campo dell’educazione e della scuola; progetti di ricerca e intervento che intendono contribuire a un’educazione alla tolleranza e al riconoscimento delle diversità. Infatti, crediamo fortemente che l’educazione giochi un ruolo cruciale nella prevenzione e nel contrasto delle forme di pregiudizio e di discriminazione nei confronti delle minoranze religiose e non solo. In coerenza con il modello di relazione con la scuola che FBK adotta nel suo complesso e che è ben raccontato nei precedenti “Quaderni di scuola”, le nostre iniziative mirano a promuovere, accanto alla trasmissione di informazioni corrette e contenuti tematici da parte dei ricercatori impegnati in questo ambito, anche e soprattutto il pieno coinvolgimento degli stessi giovani e delle comunità scolastiche in percorsi di dialogo, di approfondimento e di innovazione. In questa logica, il progetto “DIsCOrsi d’oDIo e culture giovaNili On line” (DICO DI NO) ha proposto una possibile risposta allo hate speech basata sullo sforzo di porre la ricerca e la scuola a servizio di un’educazione al rispetto e alla cittadinanza globale. L’indicazione, avanzata in più sedi dal Consiglio d’Europa, di riconoscere l’importanza di un’educazione sulle religioni come strumento per combattere pregiudizi e intolleranza e per promuovere comprensione reciproca, può essere letta all’interno di questo più ampio orizzonte. In esso, appare infatti necessaria la trasmissione di strumenti conoscitivi e interpretativi per la comprensione di uno scenario sociale in cui le religioni, evidentemente coinvolte tanto dai vettori della globalizzazione quanto dalle spinte localistiche, giocano un ruolo cruciale sia nella genesi del conflitto che nelsuo superamento.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Fabretti-Vitullo_Dico-di-no_2019.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
4.31 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.31 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.