Alcuni architetti italiani ancora guardano agli anni Ottanta del Novecento con un certo orgoglio, rivendicando una supposta centralità nel dibattito disciplinare di quel decennio. Un sentimento sovradimensionato, basato sull’autoreferenziale l’idea che il nostro Paese all’epoca potesse esercitare una reale egemonia culturale nel dibattito architettonico. Le opere paradigmatiche di quel periodo, infatti, sono state quasi tutte progettate da architetti di cultura nordeuropea e statunitense, a parte l’importantissimo lavoro di Renzo Piano, allora, e spesso ancora, considerato dall’accademia come un “finto” italiano. Questo equivoco pare generato in particolare dalla Biennale di Architettura del 1981 “La presenza del passato”, che inculcò nella cultura architettonica del decennio una patina storicista che non si accordava con la rivoluzione innescata dalla generazione delle cosidette “Archistar”, tra cui Frank Ghery, Peter Eisenman, Zaha Hadid, Rem Koolhaas, Daniel Libeskind, Bernard Tschumi Alvaro Siza, Steven Holl, Ben Van Berkel & Caroline Boys, Greg Lynn, Renzo Piano, Toyo Ito, Herzog & De Meuron, MVRDV, Rafael Moneo e Jean Nouvel.

Un curioso equivoco architettonico del Post-moderno / Lanzetta, Alessandro. - (2023), pp. 55-61. - INDAGINI.

Un curioso equivoco architettonico del Post-moderno

Alessandro Lanzetta
2023

Abstract

Alcuni architetti italiani ancora guardano agli anni Ottanta del Novecento con un certo orgoglio, rivendicando una supposta centralità nel dibattito disciplinare di quel decennio. Un sentimento sovradimensionato, basato sull’autoreferenziale l’idea che il nostro Paese all’epoca potesse esercitare una reale egemonia culturale nel dibattito architettonico. Le opere paradigmatiche di quel periodo, infatti, sono state quasi tutte progettate da architetti di cultura nordeuropea e statunitense, a parte l’importantissimo lavoro di Renzo Piano, allora, e spesso ancora, considerato dall’accademia come un “finto” italiano. Questo equivoco pare generato in particolare dalla Biennale di Architettura del 1981 “La presenza del passato”, che inculcò nella cultura architettonica del decennio una patina storicista che non si accordava con la rivoluzione innescata dalla generazione delle cosidette “Archistar”, tra cui Frank Ghery, Peter Eisenman, Zaha Hadid, Rem Koolhaas, Daniel Libeskind, Bernard Tschumi Alvaro Siza, Steven Holl, Ben Van Berkel & Caroline Boys, Greg Lynn, Renzo Piano, Toyo Ito, Herzog & De Meuron, MVRDV, Rafael Moneo e Jean Nouvel.
2023
Anni Ottanta. La grande mutazione
9791280124883
architettura; postmoderno; anni Ottanta
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Un curioso equivoco architettonico del Post-moderno / Lanzetta, Alessandro. - (2023), pp. 55-61. - INDAGINI.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Lanzetta_Equivoco-architettonico_2023.pdf

solo gestori archivio

Note: copertina, frontespizio, indice, articolo, retro di copertina
Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 3.1 MB
Formato Adobe PDF
3.1 MB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1681532
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact