Introduzione

The key idea of ​​this volume is the intention of presenting different declinations of the comcomplex relationship between art, politics and society in the interpretation of some exponents, classics and contemporaries, of philosophical and sociological reflection, in order to give back the multifaceted impact exerted by the aesthetic dimension on social and political spheres. Beyond the inevitable theoretical divergences, resulting from several temporal contexts and widely differentiated cultures, all the authors considered here address their own attention to the aesthetic dimension trying to "look beyond" its more evident manifestations, to search for causes, operating logics, cultural forms, effects on the action of individuals, groups and societies. The invitation, of profound relevance, is to recover, also thanks to the work of art, more inclusive logics, more substantial forms of rationality, elements and motivations of a humanistic nature, aimed at bringing back to the center of attention the potential of individual and collective subjects, in their reciprocal relationships, as well as the opportunities for critical challenge of growing developments in the direction of a "culture of the quantitative", of hyper-rationalism, of the mere economicist exaltation of profit. This is where art can have a multifaceted impact on the social and political fields, as it emerges in the various witnesses proposed here, assuming the meaning of conservation, opening or even of denial of reality in the name of change.

L’idea chiave di questo volume è l’intento di presentare diverse declinazioni del complesso rapporto tra arte, politica e società nell’interpretazione di alcuni esponenti, classici e contemporanei, della riflessione filosofica e sociologica, al fine di restituire il multiforme impatto esercitato dalla dimensione estetica sugli ambiti del sociale e del politico. Al di là delle inevitabili divergenze teoriche, frutto di contesti temporali e culturali ampiamente differenziati, tutti gli autori qui considerati rivolgono la propria attenzione alla dimensione estetica cercando di “guardare oltre” le sue manifestazioni più evidenti, per ricercarne cause, logiche di funzionamento, forme culturali, effetti sull’azione degli individui, dei gruppi, delle società. L’invito, di profonda attualità, è al recupero, grazie anche all’opera d’arte, di logiche più inclusive, di forme di razionalità più sostanziali, di elementi e motivazioni di respiro umanistico, volti a riportare al centro dell’attenzione le potenzialità dei soggetti, individuali e collettivi, nelle reciproche relazioni, nonché le opportunità di contestazione critica dei crescenti sviluppi nella direzione di una “cultura del quantitativo”, dell’iperrazionalismo, della mera esaltazione economicistica dell’utile e del profitto. In questo l’arte può esercitare un impatto multiforme sugli ambiti del sociale e del politico, come emerge nelle diverse testimonianze qui proposte, assumendo il significato della conservazione, dell’apertura o finanche della negazione in vista del mutamento.