L'extraterritorialità nel diritto amministrativo

Il fenomeno dell'extraterritorialità è uno dei segni più tangibili della globalizzazione giuridica. Tale fenomeno, che deriva dall'esercizio della giurisdizione dello Stato al di fuori del suo territorio, nel diritto amministrativo può manifestarsi sotto due forme diverse, vale a dire, come regolazione delle attività svolte oltreconfine dall'amministrazione ovvero dall'amministrato. In relazione alla prima, è sufficiente considerare come, nell'azione di contrasto all'immigrazione irregolare, le amministrazioni deputate al controllo dei flussi migratori tendano ora ad arretrare le frontiere all'interno del territorio dello Stato, operando in zone considerate come extraterritoriali, ora a intervenire al di fuori di detto territorio, operando propriamente oltreconfine. Relativamente alla seconda forma di extraterritorialità, occorre considerare che l'amministrazione sempre più spesso tenta di regolare le attività economiche che gli amministrati svolgono al di fuori del territorio dello Stato, al fine di contrastare gli effetti negativi che le stesse producono su tale territorio. Il lavoro si articola in tre capitoli. Il primo si sofferma sull'evoluzione della riflessione scientifica sui rapporti tra diritto amministrativo e territorio. Il secondo e il terzo approfondiscono i caratteri della regolazione delle attività extraterritoriali, rispettivamente, dell'amministrazione e degli amministrati. Questi ultimi capitoli sono imperniati, ciascuno, su cinque questioni diverse, che vengono affrontate con un approccio di tipo casistico e, segnatamente, rileggendo la giurisprudenza interna sulla scorta delle pronunce delle due Corti europee, quella di Strasburgo e quella di Lussemburgo, nonché della Corte Suprema degli Stati Uniti e delle corti statunitensi inferiori.