Difendere la propria identità culturale. L'incesto come atto pio nello zoroastrismo

Il concetto di incesto così come lo conosciamo noi deve essere abbandonato nell’ambito culturale zoroastriano, almeno così come lo si definisce normalmente: è noto infatti che la parola incestus sia una negazione del termine castus «puro, casto, libero»1, quindi l’incestuoso è colui che commette un atto non-puro. Per lo zoroastrismo la relazione carnale tra membri stretti della famiglia non solo è ritenuto qualcosa di giusto e di castus, ma anche qualcosa che deve essere difeso, mantenuto e propagato perché è considerato un atto meritevole e, soprattutto, un atto pio. L’incesto è visto come un elemento estremamente positivo, tanto da essere regolarizzato attraverso l’istituzione del matrimonio endogamico, che stabilisce e rende lecita l’unione fisica e spirituale tra due membri stretti della famiglia di sesso opposto: padre, madre, fratello e sorella.