Il capitolo di apertura del libro ripercorre la storia del palazzo degli Ambasciatori (1916-1921), realizzato a Roma dall'architetto fiorentino Gino Coppedè (1866-1927), nel quadro dello sviluppo dell'Urbe nei primi decenni del XX secolo. Sono indagati i disegni conservati nell’Archivio Storico Capitolino, sulla base dell’impianto funzionale, dello schema strutturale e dell’impaginato decorativo del palazzo, mettendo in evidenza la vicenda progettuale dell'edificio. Successivamente, è indagato il favoloso partito ornamentale dei prospetti, costituito da affreschi, graffiti dipinti, stucchi di cemento, sculture di travertino, inserti a mosaico ed elementi in ferro battuto. Il complesso è poi stilisticamente inserito nel contesto culturale tra Ottocento e Novecento, in riferimento alla formazione fiorentina di Gino Coppedè, richiamando anche gli artisti attivi nel cantiere, tra cui, per esempio, Enzo Bifoli. Mettendo in evidenza gli influssi esercitati sulla poetica di Coppedè dal linguaggio floreale e dal modernismo europeo, oltreché dalla cultura romana, sono effettuati dei confronti con altre architetture dell'autore fuori Roma.
La Storia del Palazzo degli Ambasciatori / Formosa, Marta. - (2023), pp. 13-29.
La Storia del Palazzo degli Ambasciatori
Marta Formosa
2023
Abstract
Il capitolo di apertura del libro ripercorre la storia del palazzo degli Ambasciatori (1916-1921), realizzato a Roma dall'architetto fiorentino Gino Coppedè (1866-1927), nel quadro dello sviluppo dell'Urbe nei primi decenni del XX secolo. Sono indagati i disegni conservati nell’Archivio Storico Capitolino, sulla base dell’impianto funzionale, dello schema strutturale e dell’impaginato decorativo del palazzo, mettendo in evidenza la vicenda progettuale dell'edificio. Successivamente, è indagato il favoloso partito ornamentale dei prospetti, costituito da affreschi, graffiti dipinti, stucchi di cemento, sculture di travertino, inserti a mosaico ed elementi in ferro battuto. Il complesso è poi stilisticamente inserito nel contesto culturale tra Ottocento e Novecento, in riferimento alla formazione fiorentina di Gino Coppedè, richiamando anche gli artisti attivi nel cantiere, tra cui, per esempio, Enzo Bifoli. Mettendo in evidenza gli influssi esercitati sulla poetica di Coppedè dal linguaggio floreale e dal modernismo europeo, oltreché dalla cultura romana, sono effettuati dei confronti con altre architetture dell'autore fuori Roma.File | Dimensione | Formato | |
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