L’area di progetto presenta una duplice natura: da una parte - in alto - l’acropoli del colle del Duomo, immagine drammatica dell’incontro tra opera umana e geografia; dall’altra - in basso - la valle Faul come luogo del transito e delle nuove forme di accessibilità. Una parte di città in cui ciò che è rimasto immutato per secoli si confronta direttamente con le trasformazioni più recenti. In questo scenario, il progetto ipotizza il rafforzamento delle relazioni fisiche e visive tra parti ed elementi attualmente incapaci di trarre reciproco vantaggio dalla loro prossimità, attraverso: - l’apertura al pubblico dei Giardini Papali, trasformati in un parco urbano ad accesso libero; - il ridisegno del suolo e dei margini fisici dello spazio intorno alla Porta di Valle; - la trasformazione dell’edificio in rovina sulla via S. Clemente come collegamento con i Giardini Papali; - la ridefinizione architettonica del suolo e della scala posti nel varco sottostante la loggia Papale, e la costruzione di un belvedere proteso sulla valle Faul. Un sistema di interventi localizzati e puntuali tra di loro connessi mediante una tela di percorsi fatti riaffiorare dalle tracce e dalle memorie di usi recenti: una strategia di agopuntura urbana tesa a perseguire il massimo del risultato progettuale ed espressivo riducendo al minimo il numero e la portata degli interventi.

Intorno all'Acropoli. La scala, il belvedere, i giardini nel Colle del Duomo / Balducci, Fabio; Farris, Amanzio. - (2018), pp. 148-151.

Intorno all'Acropoli. La scala, il belvedere, i giardini nel Colle del Duomo

Fabio Balducci
Co-primo
;
Amanzio Farris
Co-primo
2018

Abstract

L’area di progetto presenta una duplice natura: da una parte - in alto - l’acropoli del colle del Duomo, immagine drammatica dell’incontro tra opera umana e geografia; dall’altra - in basso - la valle Faul come luogo del transito e delle nuove forme di accessibilità. Una parte di città in cui ciò che è rimasto immutato per secoli si confronta direttamente con le trasformazioni più recenti. In questo scenario, il progetto ipotizza il rafforzamento delle relazioni fisiche e visive tra parti ed elementi attualmente incapaci di trarre reciproco vantaggio dalla loro prossimità, attraverso: - l’apertura al pubblico dei Giardini Papali, trasformati in un parco urbano ad accesso libero; - il ridisegno del suolo e dei margini fisici dello spazio intorno alla Porta di Valle; - la trasformazione dell’edificio in rovina sulla via S. Clemente come collegamento con i Giardini Papali; - la ridefinizione architettonica del suolo e della scala posti nel varco sottostante la loggia Papale, e la costruzione di un belvedere proteso sulla valle Faul. Un sistema di interventi localizzati e puntuali tra di loro connessi mediante una tela di percorsi fatti riaffiorare dalle tracce e dalle memorie di usi recenti: una strategia di agopuntura urbana tesa a perseguire il massimo del risultato progettuale ed espressivo riducendo al minimo il numero e la portata degli interventi.
2018
Per la città di Viterbo. Masterplan del centro storico, direzione scientifica di Orazio Carpenzano
978-88-229-0202-3
architecture; heritage; masterplan; Viterbo
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Intorno all'Acropoli. La scala, il belvedere, i giardini nel Colle del Duomo / Balducci, Fabio; Farris, Amanzio. - (2018), pp. 148-151.
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