Le ricerche sui mosaici della Grecia antica, sia sotto forma di contributi sia di monografie, hanno raggiunto uno stadio avanzato ma non sono ancora da considerarsi esaurite. Manca, innanzitutto, uno studio analitico dedicato a una delle città più significative dell’Ellade: Atene. Le informazioni sul repertorio ateniese sono perlopiù frammentarie e reperibili in pubblicazioni datate e trattanti argomenti eterogenei. Dei mosaici di età classica ed ellenistica si sono occupati Martin Robertson, negli anni ’60, e Dieter Salzmann, nel volume del 1982 dedicato ai mosaici a ciottoli e a tessere irregolari del Mediterraneo antico. Dati utili sulla cultura musiva d’età romana sono stati invece raccolti da Susan Elisabeth Ramsden, da Gisela Salies da Elisabeth Waywell, tra gli anni ’70 e ’80, da Alexandra Kankeleit, la quale nel 1994 ha prodotto una corposa sintesi sui mosaici di età imperiale in territorio ellenico, e, più di recente, da Birgit Tang, autrice di un accurato studio sui pavimenti in cementizio decorato. Contribuiscono alla definizione della cultura musiva ateniese anche gli studi di Jean-Pierre Sodini, Marie Spiro e Παναγιώτα Ασημακοπούλου Ατζακά sul repertorio di età paleocristiana – anche ateniese – al quale, tuttavia, non è seguito un aggiornamento dopo il 1987. La maggior parte di questi lavori soffre, tuttavia, della mancanza di nuove edizioni, dell’assenza di un metodo univoco nella trattazione dei dati e di una terminologia comune, dovuta anche all’assenza di una sezione nazionale affiliata all’AIEMA. Per questi motivi i risultati delle ricerche condotte sono stati presentati in queste pagine secondo il metodo messo a punto dall’AIEMA (Association Internationale pour l’Étude de la Mosaïque Antique) e dall’AISCOM (Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico), che opera attraverso convegni annuali e la piattaforma online TESS, il più aggiornato sistema per la catalogazione informatizzata dei pavimenti antichi, impiegato per la schedatura di tutti gli esemplari del territorio italiano, ma che può raccogliere dati acquisiti anche da altre nazioni. Atene è una città complessa da indagare a causa dell’articolata storia urbana e culturale che la contraddistingue. L’esame del repertorio musivo della città, dalla classicità all’età paleocristiana, deve infatti basarsi, oltre che sulla raccolta dei dati, anche sullo studio dei contesti storici, topografici ed architettonici nei quali tali manufatti furono prodotti e allestiti. Nella ricerca sono stati dunque affrontati diversi aspetti della produzione musiva, da quelli più propriamente ergologici a quelli inerenti alla scelta dei temi decorativi e al rapporto tra il mosaico e lo spazio architettonico in cui fu impiegato. Per ciò che riguarda il quadro cronologico si è deciso di distinguere quattro macro-fasi, che corrispondono ai periodi nei quali è canonicamente suddivisa la cultura artistico/artigianale della Grecia antica: a. Età classica e proto-ellenistica (500-300 a.C.); b. Età ellenistica (300-50 a.C.); c. Età romana (50 a.C.-300 d.C.); d. Età tardo-imperiale/paleocristiana (300-600 d.C.). Il lavoro è costituito dallo studio delle pavimentazioni censite e analizzate secondo le tecniche di esecuzione e seguendo il criterio di scomposizione nelle diverse componenti del pavimento (bordo/campo). Questo studio tipologico costituisce la parte I della ricerca nella quale sono trattati i mosaici a ciottoli, a scaglie e tessere irregolari, in cementizio, in opus tessellatum, in opus vermicolatum, in opus sectile e in cotto. La II parte è dedicata alla ricomposizione dei dati desunti dall’analisi dei manufatti. La parte III costituisce il Catalogo degli esemplari individuati.
Mosaici e pavimenti di Atene (V sec. a.C. - VI sec. d.C.) / Cecconi, N. - (2020), pp. 1-220.
Mosaici e pavimenti di Atene (V sec. a.C. - VI sec. d.C.)
Cecconi N
2020
Abstract
Le ricerche sui mosaici della Grecia antica, sia sotto forma di contributi sia di monografie, hanno raggiunto uno stadio avanzato ma non sono ancora da considerarsi esaurite. Manca, innanzitutto, uno studio analitico dedicato a una delle città più significative dell’Ellade: Atene. Le informazioni sul repertorio ateniese sono perlopiù frammentarie e reperibili in pubblicazioni datate e trattanti argomenti eterogenei. Dei mosaici di età classica ed ellenistica si sono occupati Martin Robertson, negli anni ’60, e Dieter Salzmann, nel volume del 1982 dedicato ai mosaici a ciottoli e a tessere irregolari del Mediterraneo antico. Dati utili sulla cultura musiva d’età romana sono stati invece raccolti da Susan Elisabeth Ramsden, da Gisela Salies da Elisabeth Waywell, tra gli anni ’70 e ’80, da Alexandra Kankeleit, la quale nel 1994 ha prodotto una corposa sintesi sui mosaici di età imperiale in territorio ellenico, e, più di recente, da Birgit Tang, autrice di un accurato studio sui pavimenti in cementizio decorato. Contribuiscono alla definizione della cultura musiva ateniese anche gli studi di Jean-Pierre Sodini, Marie Spiro e Παναγιώτα Ασημακοπούλου Ατζακά sul repertorio di età paleocristiana – anche ateniese – al quale, tuttavia, non è seguito un aggiornamento dopo il 1987. La maggior parte di questi lavori soffre, tuttavia, della mancanza di nuove edizioni, dell’assenza di un metodo univoco nella trattazione dei dati e di una terminologia comune, dovuta anche all’assenza di una sezione nazionale affiliata all’AIEMA. Per questi motivi i risultati delle ricerche condotte sono stati presentati in queste pagine secondo il metodo messo a punto dall’AIEMA (Association Internationale pour l’Étude de la Mosaïque Antique) e dall’AISCOM (Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico), che opera attraverso convegni annuali e la piattaforma online TESS, il più aggiornato sistema per la catalogazione informatizzata dei pavimenti antichi, impiegato per la schedatura di tutti gli esemplari del territorio italiano, ma che può raccogliere dati acquisiti anche da altre nazioni. Atene è una città complessa da indagare a causa dell’articolata storia urbana e culturale che la contraddistingue. L’esame del repertorio musivo della città, dalla classicità all’età paleocristiana, deve infatti basarsi, oltre che sulla raccolta dei dati, anche sullo studio dei contesti storici, topografici ed architettonici nei quali tali manufatti furono prodotti e allestiti. Nella ricerca sono stati dunque affrontati diversi aspetti della produzione musiva, da quelli più propriamente ergologici a quelli inerenti alla scelta dei temi decorativi e al rapporto tra il mosaico e lo spazio architettonico in cui fu impiegato. Per ciò che riguarda il quadro cronologico si è deciso di distinguere quattro macro-fasi, che corrispondono ai periodi nei quali è canonicamente suddivisa la cultura artistico/artigianale della Grecia antica: a. Età classica e proto-ellenistica (500-300 a.C.); b. Età ellenistica (300-50 a.C.); c. Età romana (50 a.C.-300 d.C.); d. Età tardo-imperiale/paleocristiana (300-600 d.C.). Il lavoro è costituito dallo studio delle pavimentazioni censite e analizzate secondo le tecniche di esecuzione e seguendo il criterio di scomposizione nelle diverse componenti del pavimento (bordo/campo). Questo studio tipologico costituisce la parte I della ricerca nella quale sono trattati i mosaici a ciottoli, a scaglie e tessere irregolari, in cementizio, in opus tessellatum, in opus vermicolatum, in opus sectile e in cotto. La II parte è dedicata alla ricomposizione dei dati desunti dall’analisi dei manufatti. La parte III costituisce il Catalogo degli esemplari individuati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.