L’interesse della Russia nel Mediterraneo risale storicamente agli anni Settanta del Settecento, quando l’allora Impero di Russia, spinto da una crescente ambizione strategica e geopolitica di essere riconosciuto come una grande potenza in aperta competizione con gli imperi europei, inizio ad affacciarsi in questo mare. Lo scoppio della rivoluzione bolscevica del 1917 bloccò, tuttavia, i piani dell’Impero di conquistare il “Mare Nostrum”. All’indomani della Seconda guerra mondiale, frustrata nelle sue ambizioni di giungere ai “mari caldi” e potenzialmente limitata allo spazio del Mar Nero, la Russia avanzò il desiderio di avere più basi nel Mediterraneo. Conclusa la fase della definizione degli assetti post-bellici, nel contesto bipolare della Guerra Fredda, la spinta russa nel Mediterraneo iniziò a concentrarsi sull’indebolimento dell’Alleanza atlantica in tutta la regione. Il suo collasso e la sua debolezza, durante tutti gli anni Novanta, hanno dunque emarginato la Russia post-sovietica dal Mediterraneo: un trend che solo negli ultimi due decenni sembra essersi invertito con la salita al potere nel 1999 a capo del Cremlino dell’allora Primo ministro della Federazione Russa Vladimir Putin. L’odierna guerra in Ucraina, con le gravi conseguenze militari ed economiche, rischia, tuttavia, di indebolire più che rafforzare la proiezione di potere russa in questo quadrante così importante.
Il ritorno della Russia nel Mediterraneo allargato. Obiettivi strategici, sfide e ostacoli della grand strategy di Putin / Melcangi, Alessia Giorgia Salvatrice. - (2023), pp. 135-150.
Il ritorno della Russia nel Mediterraneo allargato. Obiettivi strategici, sfide e ostacoli della grand strategy di Putin
Alessia Melcangi
Primo
2023
Abstract
L’interesse della Russia nel Mediterraneo risale storicamente agli anni Settanta del Settecento, quando l’allora Impero di Russia, spinto da una crescente ambizione strategica e geopolitica di essere riconosciuto come una grande potenza in aperta competizione con gli imperi europei, inizio ad affacciarsi in questo mare. Lo scoppio della rivoluzione bolscevica del 1917 bloccò, tuttavia, i piani dell’Impero di conquistare il “Mare Nostrum”. All’indomani della Seconda guerra mondiale, frustrata nelle sue ambizioni di giungere ai “mari caldi” e potenzialmente limitata allo spazio del Mar Nero, la Russia avanzò il desiderio di avere più basi nel Mediterraneo. Conclusa la fase della definizione degli assetti post-bellici, nel contesto bipolare della Guerra Fredda, la spinta russa nel Mediterraneo iniziò a concentrarsi sull’indebolimento dell’Alleanza atlantica in tutta la regione. Il suo collasso e la sua debolezza, durante tutti gli anni Novanta, hanno dunque emarginato la Russia post-sovietica dal Mediterraneo: un trend che solo negli ultimi due decenni sembra essersi invertito con la salita al potere nel 1999 a capo del Cremlino dell’allora Primo ministro della Federazione Russa Vladimir Putin. L’odierna guerra in Ucraina, con le gravi conseguenze militari ed economiche, rischia, tuttavia, di indebolire più che rafforzare la proiezione di potere russa in questo quadrante così importante.File | Dimensione | Formato | |
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