L’Autore esamina un aspetto particolare dell’assistenza sociale rappresentato dai "falsi invalidi", che costituiscono l'aspetto deteriore di una degenerazione strutturale del welfare (l'assistenzialismo) che ha inquinato in modo capillare ed in profondità il settore, fino a richiedere provvedimenti straordinari di irrigidimento della normativa, spesso assunti in concorso e sull’onda di iniziative penali, nonché periodiche iniziative di revisione dei provvedimenti assistenziali di natura economica (assegno di invalidità, pensione di inabilità, indennità di accompagnamento) in essere. La degenerazione di questa componente del sistema della protezione sociale ha provocato un progressivo svuotamento dei contenuti propriamente medici del problema (accertamento e valutazione dell'invalidità), secondo una prospettiva aberrante, alimentata da una domanda tesa ad ottenere una distribuzione indiscriminata, "a pioggia", di benefici in origine concepiti per cittadini in condizioni di bisogno (invalidità “civile” in senso ontologico). Ne è derivato un deprecabile utilizzo di questi strumenti come "ammortizzatori sociali" di eventi estranei alla metodologia di accertamento, seppure rilevanti sul piano delle politiche istituzionali (la disoccupazione giovanile, il lavoro nero, l'assenza di strutture assistenziali e/o riabilitative, fra gli altri). L’analisi condotta evidenzia un panorama desolante attraverso la descrizione di meccanismi, procedure, modus operandi che, in varia misura combinati fra loro, possono concorrere a “drogare” il sistema della protezione dell’invalidità, creando i presupposti per quella grave degenerazione del settore.
I falsi invalidi: le "lacrime amare" della protezione sociale / Ciallella, Costantino. - IV(2009), pp. 533-551.
I falsi invalidi: le "lacrime amare" della protezione sociale
CIALLELLA, Costantino
2009
Abstract
L’Autore esamina un aspetto particolare dell’assistenza sociale rappresentato dai "falsi invalidi", che costituiscono l'aspetto deteriore di una degenerazione strutturale del welfare (l'assistenzialismo) che ha inquinato in modo capillare ed in profondità il settore, fino a richiedere provvedimenti straordinari di irrigidimento della normativa, spesso assunti in concorso e sull’onda di iniziative penali, nonché periodiche iniziative di revisione dei provvedimenti assistenziali di natura economica (assegno di invalidità, pensione di inabilità, indennità di accompagnamento) in essere. La degenerazione di questa componente del sistema della protezione sociale ha provocato un progressivo svuotamento dei contenuti propriamente medici del problema (accertamento e valutazione dell'invalidità), secondo una prospettiva aberrante, alimentata da una domanda tesa ad ottenere una distribuzione indiscriminata, "a pioggia", di benefici in origine concepiti per cittadini in condizioni di bisogno (invalidità “civile” in senso ontologico). Ne è derivato un deprecabile utilizzo di questi strumenti come "ammortizzatori sociali" di eventi estranei alla metodologia di accertamento, seppure rilevanti sul piano delle politiche istituzionali (la disoccupazione giovanile, il lavoro nero, l'assenza di strutture assistenziali e/o riabilitative, fra gli altri). L’analisi condotta evidenzia un panorama desolante attraverso la descrizione di meccanismi, procedure, modus operandi che, in varia misura combinati fra loro, possono concorrere a “drogare” il sistema della protezione dell’invalidità, creando i presupposti per quella grave degenerazione del settore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.