L’Ottocento è noto come il secolo del balletto romantico, suggellato dall’icona della ballerina sulle punte avvolta da vaporosi tutù bianchi. In realtà, seppur incisiva per gli sviluppi del balletto occidentale, la stagione romantica ha occupato un arco temporale breve (dagli anni ’30 agli anni ’60) sia in Francia sia in Italia, dove peraltro non ebbe molta fortuna. Prendendo in considerazione il panorama italiano, si noterà che se il periodo pre-romantico aveva visto un incremento del genere eroico (età napoleonica) e di quello storico (Restaurazione), a partire dagli anni ’50 dell’Ottocento comparve un filone inedito di balli i cui personaggi della piccola e media borghesia sono alle prese con problemi di denaro, matrimoni falliti, scalate sociali, disonori familiari. Altri personaggi incarnano figure come il coreografo o la ballerina in un contesto forse meno squallido ma intriso comunque delle difficoltà del “mestiere”, come il plagio. A titolo di esempio citiamo Il giuocatore (Milano 1853) e Tutti coreografi (Venezia 1856) di Giuseppe Rota, Nelly (Milano 1868) di Ferdinando Pratesi, Melina (Roma 1863) di Ippolito Monplaisir, che ebbero un’ampia diffusione nei teatri, anche minori, della penisola. In queste trame dal registro “serio” possono introdursi elementi comici e/o fantastici, elementi che probabilmente andarono a pesare non solo sullo stile coreografico ma anche sull’interpretazione coreutica, contribuendo a determinare di caso in caso il rapporto, sempre complesso, tra virtuosismo tecnico ed espressività mimica.
Drammi familiari e forme del quotidiano nei libretti di ballo italiani di metà Ottocento / Corea, Annamaria. - (2023), pp. 95-114. - I LIBRI DELL'ASSOCIAZIONE SIGISMONDO MALATESTA. STUDI DI TEATRO E SPETTACOLO.
Drammi familiari e forme del quotidiano nei libretti di ballo italiani di metà Ottocento
corea
2023
Abstract
L’Ottocento è noto come il secolo del balletto romantico, suggellato dall’icona della ballerina sulle punte avvolta da vaporosi tutù bianchi. In realtà, seppur incisiva per gli sviluppi del balletto occidentale, la stagione romantica ha occupato un arco temporale breve (dagli anni ’30 agli anni ’60) sia in Francia sia in Italia, dove peraltro non ebbe molta fortuna. Prendendo in considerazione il panorama italiano, si noterà che se il periodo pre-romantico aveva visto un incremento del genere eroico (età napoleonica) e di quello storico (Restaurazione), a partire dagli anni ’50 dell’Ottocento comparve un filone inedito di balli i cui personaggi della piccola e media borghesia sono alle prese con problemi di denaro, matrimoni falliti, scalate sociali, disonori familiari. Altri personaggi incarnano figure come il coreografo o la ballerina in un contesto forse meno squallido ma intriso comunque delle difficoltà del “mestiere”, come il plagio. A titolo di esempio citiamo Il giuocatore (Milano 1853) e Tutti coreografi (Venezia 1856) di Giuseppe Rota, Nelly (Milano 1868) di Ferdinando Pratesi, Melina (Roma 1863) di Ippolito Monplaisir, che ebbero un’ampia diffusione nei teatri, anche minori, della penisola. In queste trame dal registro “serio” possono introdursi elementi comici e/o fantastici, elementi che probabilmente andarono a pesare non solo sullo stile coreografico ma anche sull’interpretazione coreutica, contribuendo a determinare di caso in caso il rapporto, sempre complesso, tra virtuosismo tecnico ed espressività mimica.File | Dimensione | Formato | |
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