I Giardini storici rappresentano sistemi fragili nei quali la sopravvivenza delle sue componenti - artificiali e naturali - è in stretta interdipendenza. Eventuali squilibri dovuti ai cambiamenti climatici possono avere profonde conseguenze sulla conservazione di questa particolare categoria di bene culturale. Rileggendo le metodologie applicate in ambito internazionale in campo paesaggistico e architettonico, saranno presi in considerazione i possibili scenari e le specifiche vulnerabilità che potrebbero interessare una casistica di giardini dell’Italia centrale - tra cui Ninfa (LT), La Mortella (NA) e i giardini storici di Roma -, al fine di individuare una possibile metodologia da seguire nel preservare l’interconnessione tra componenti viventi e non viventi. Una sistematica rilevazione di dati sul microclima (incremento e decremento dell’umidità, variazione del livello delle precipitazioni e conseguente modifica della vegetazione e della patina biologica, con possibili ripercussioni sullo stato di salute degli elementi lapidei) permetterebbe di ottenere delle proiezioni più affidabili del cambiamento in atto. Scopo del contributo è di mettere in evidenza la necessità di prevedere delle strategie che, caso per caso, tengano in considerazione sia la conservazione del carattere vegetale, sia delle componenti architettoniche, preservando i valori storici ed estetici dei giardini storici attraverso specifici e limitati lavori di restauro.
Conseguenze del cambiamento climatico sull’equilibrio dei giardini storici. Criticità metodologiche per la conservazione e il restauro / Lembo-Fazio, Francesca. - (2023), pp. 81-91.
Conseguenze del cambiamento climatico sull’equilibrio dei giardini storici. Criticità metodologiche per la conservazione e il restauro
Francesca Lembo-FazioPrimo
2023
Abstract
I Giardini storici rappresentano sistemi fragili nei quali la sopravvivenza delle sue componenti - artificiali e naturali - è in stretta interdipendenza. Eventuali squilibri dovuti ai cambiamenti climatici possono avere profonde conseguenze sulla conservazione di questa particolare categoria di bene culturale. Rileggendo le metodologie applicate in ambito internazionale in campo paesaggistico e architettonico, saranno presi in considerazione i possibili scenari e le specifiche vulnerabilità che potrebbero interessare una casistica di giardini dell’Italia centrale - tra cui Ninfa (LT), La Mortella (NA) e i giardini storici di Roma -, al fine di individuare una possibile metodologia da seguire nel preservare l’interconnessione tra componenti viventi e non viventi. Una sistematica rilevazione di dati sul microclima (incremento e decremento dell’umidità, variazione del livello delle precipitazioni e conseguente modifica della vegetazione e della patina biologica, con possibili ripercussioni sullo stato di salute degli elementi lapidei) permetterebbe di ottenere delle proiezioni più affidabili del cambiamento in atto. Scopo del contributo è di mettere in evidenza la necessità di prevedere delle strategie che, caso per caso, tengano in considerazione sia la conservazione del carattere vegetale, sia delle componenti architettoniche, preservando i valori storici ed estetici dei giardini storici attraverso specifici e limitati lavori di restauro.File | Dimensione | Formato | |
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