Il progetto è l’esito di un contratto di ricerca stipulato dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (MNETRU) con il Dipartimento di Architettura e Progetto (DiAP) avente per responsabile scientifico il prof. Andrea Grimaldi, con l’obiettivo di sviluppare studi di fattibilità per il recupero della struttura delle ex concerie Riganti in un quadro complessivo di relazioni con la vicina villa Poniatowski e villa Giulia. L’esito della ricerca progettuale ipotizza la possibilità di recuperare come spazio coperto l’intera area della corte dove si immagina di poter realizzare tramite la costruzione di una struttura mista un locale polivalente a tutta altezza illuminato dall’alto e circondato da un percorso anulare che potrebbe svolgere il doppio ruolo di semplice spazio di distribuzione o piccola galleria espositiva. Questo anello dovrebbe contemplare un ulteriore livello con funzione di balconata interna e/o ulteriore spazio espositivo. L’idea architettonica, sostanzialmente introversa nella sua ultima definizione perché tutta contenuta entro l’altezza dei parapetti della terrazza, sviluppa un organismo capace di accogliere diversi scenari d’uso: da quello che ipotizza l’uso articolato e frammentato tra diversi piccoli eventi, alla grande mostra che invade tutti gli ambienti sino all’utilizzo dello spazio come grande sala conferenze, servizio di cui il Museo è in questo momento sprovvisto. Il progetto di ricerca individua anche le modalità di connessione tra i diversi livelli della struttura e prefigura l’esigenza di ridisegnare il corpo scala contenuto nella manica lunga degli antichi essiccatoi. In questa porzione dell’edificio il progetto generale prevede la possibilità di collocare, oltre ad un nucleo di servizi, uno spazio laboratoriale/didattico e soprattutto un ristorante con relative cucine capace di sfruttare al meglio la splendida terrazza che copre gli ambienti sottostanti. Lo spazio della terrazza ha delle incredibili potenzialità e potrebbe prestarsi benissimo come location per grandi eventi estivi, dalle rassegne letterarie agli spettacoli teatrali e/o musicali. Lo spazio inferiore voltato è la parte del progetto maggiormente approfondita in cui si è pensato di lavorare sui sistemi che attrezzano lo spazio e ne consentono la facile allestibilità ed interpretazione estetico figurativa senza stravolgerne i caratteri spaziali e fisico-materici. Cifra estetica fondamentale è quella generata dal sistema della climatizzazione (dispositivi di immissione e di ripresa) che ribattono il passo dei pilastri e vengono uniti da un doppio sistema di binari superiori, funzionali alla interpretazione spaziale degli ambienti. I binari fungono da alimentazione per un sistema d’illuminazione e cablaggio dello spazio nonché da supporto, nella parte inferiore, per dispositivi ostensivi e superfici schermanti con le quali poter immaginare articolazioni sempre diverse degli ambienti e dunque dei possibili allestimenti.

Progetto di riuso delle Concerie Riganti, parte del Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia in Roma / Grimaldi, Andrea; Sansoni, Valeria; Carriero, Livio; Germanò, Roberto; Pi Ponti, Maria; Rotondi, Chiara. - (2023).

Progetto di riuso delle Concerie Riganti, parte del Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia in Roma.

Andrea Grimaldi
Primo
;
Valeria Sansoni;Livio Carriero;Chiara Rotondi
2023

Abstract

Il progetto è l’esito di un contratto di ricerca stipulato dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (MNETRU) con il Dipartimento di Architettura e Progetto (DiAP) avente per responsabile scientifico il prof. Andrea Grimaldi, con l’obiettivo di sviluppare studi di fattibilità per il recupero della struttura delle ex concerie Riganti in un quadro complessivo di relazioni con la vicina villa Poniatowski e villa Giulia. L’esito della ricerca progettuale ipotizza la possibilità di recuperare come spazio coperto l’intera area della corte dove si immagina di poter realizzare tramite la costruzione di una struttura mista un locale polivalente a tutta altezza illuminato dall’alto e circondato da un percorso anulare che potrebbe svolgere il doppio ruolo di semplice spazio di distribuzione o piccola galleria espositiva. Questo anello dovrebbe contemplare un ulteriore livello con funzione di balconata interna e/o ulteriore spazio espositivo. L’idea architettonica, sostanzialmente introversa nella sua ultima definizione perché tutta contenuta entro l’altezza dei parapetti della terrazza, sviluppa un organismo capace di accogliere diversi scenari d’uso: da quello che ipotizza l’uso articolato e frammentato tra diversi piccoli eventi, alla grande mostra che invade tutti gli ambienti sino all’utilizzo dello spazio come grande sala conferenze, servizio di cui il Museo è in questo momento sprovvisto. Il progetto di ricerca individua anche le modalità di connessione tra i diversi livelli della struttura e prefigura l’esigenza di ridisegnare il corpo scala contenuto nella manica lunga degli antichi essiccatoi. In questa porzione dell’edificio il progetto generale prevede la possibilità di collocare, oltre ad un nucleo di servizi, uno spazio laboratoriale/didattico e soprattutto un ristorante con relative cucine capace di sfruttare al meglio la splendida terrazza che copre gli ambienti sottostanti. Lo spazio della terrazza ha delle incredibili potenzialità e potrebbe prestarsi benissimo come location per grandi eventi estivi, dalle rassegne letterarie agli spettacoli teatrali e/o musicali. Lo spazio inferiore voltato è la parte del progetto maggiormente approfondita in cui si è pensato di lavorare sui sistemi che attrezzano lo spazio e ne consentono la facile allestibilità ed interpretazione estetico figurativa senza stravolgerne i caratteri spaziali e fisico-materici. Cifra estetica fondamentale è quella generata dal sistema della climatizzazione (dispositivi di immissione e di ripresa) che ribattono il passo dei pilastri e vengono uniti da un doppio sistema di binari superiori, funzionali alla interpretazione spaziale degli ambienti. I binari fungono da alimentazione per un sistema d’illuminazione e cablaggio dello spazio nonché da supporto, nella parte inferiore, per dispositivi ostensivi e superfici schermanti con le quali poter immaginare articolazioni sempre diverse degli ambienti e dunque dei possibili allestimenti.
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