Nei Quaderni del carcere la riflessione pedagogica si articola intorno a due «postulati». Il primo postulato si legge in un testo di stesura unica del Quaderno 10, dove Gramsci, dopo avere svolto alcune osservazioni sulla relazione tra filosofia e linguaggio, chiarisce che «il rapporto pedagogico non può essere limitato ai rapporti specificatamente “scolastici”», ma «esiste in tutta la società nel suo complesso». Perciò, «ogni rapporto di “egemonia” è necessariamente un rapporto pedagogico e si verifica non solo nell’interno di una nazione, tra le diverse forze che la compongono, ma nell’intero campo internazionale e mondiale, tra complessi di civiltà nazionali e continentali». Il secondo postulato può essere indicato in una nota del Quaderno 4 [c], databile al novembre 1930, rielaborata nel Quaderno 12, nella quale è fissato il principio per cui «la tendenza democratica, intrinsecamente, non può solo significare che un operaio manovale diventa qualificato, ma che ogni “cittadino” può diventare “governante” e che la società lo pone, sia pure “astrattamente”, nelle condizioni generali di poterlo diventare». Infatti, «la democrazia politica tende a far coincidere governanti e governati (nel senso del governo col consenso dei governati), assicurando a ogni governato l’apprendimento gratuito della capacità e della preparazione tecnica necessarie al fine».
Educare e unificare il popolo-nazione / Muste', Marcello. - (2023), pp. 75-96.
Educare e unificare il popolo-nazione
Marcello Muste'
2023
Abstract
Nei Quaderni del carcere la riflessione pedagogica si articola intorno a due «postulati». Il primo postulato si legge in un testo di stesura unica del Quaderno 10, dove Gramsci, dopo avere svolto alcune osservazioni sulla relazione tra filosofia e linguaggio, chiarisce che «il rapporto pedagogico non può essere limitato ai rapporti specificatamente “scolastici”», ma «esiste in tutta la società nel suo complesso». Perciò, «ogni rapporto di “egemonia” è necessariamente un rapporto pedagogico e si verifica non solo nell’interno di una nazione, tra le diverse forze che la compongono, ma nell’intero campo internazionale e mondiale, tra complessi di civiltà nazionali e continentali». Il secondo postulato può essere indicato in una nota del Quaderno 4 [c], databile al novembre 1930, rielaborata nel Quaderno 12, nella quale è fissato il principio per cui «la tendenza democratica, intrinsecamente, non può solo significare che un operaio manovale diventa qualificato, ma che ogni “cittadino” può diventare “governante” e che la società lo pone, sia pure “astrattamente”, nelle condizioni generali di poterlo diventare». Infatti, «la democrazia politica tende a far coincidere governanti e governati (nel senso del governo col consenso dei governati), assicurando a ogni governato l’apprendimento gratuito della capacità e della preparazione tecnica necessarie al fine».File | Dimensione | Formato | |
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