The contribution aims to analyze the main problematic profiles of the criminal offence named "Obstacle to the exercise of the functions of the public supervisory authorities" (art. 2638 of the civil code) which has always been the subject of criticism by the doctrine for the conspicuous precision defects that characterize it and for the aspects of potential tension that it presents in relation to the principle of offensiveness. The aforementioned problems are analyzed in the light of the most recent jurisprudential contributions, with particular reference to the identification of the concept of "supervisory authority" that the jurisprudence tends to extend beyond the limits of the reasonable and to the clarification of the meaning of "obstacle", in relation to which instead some recent rulings of the Supreme Court attempt to introduce definitions that are more respectful of the principle of offensiveness. The conclusions of the article attempt to define some de iure condendo proposals which should be in the sense of limiting criminal protection to the most serious and significant cases, also in relation to the impact they may have on the collective goods protected by the law, and of introducing of a set of administrative sanctions which can instead more effectively monitor minor violations.

Il contributo si propone di analizzare i principali profili problematici della fattispecie di "Ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza" (art. 2638 c.c.) da sempre oggetto di critica da parte della dottrina per i vistosi difetti di precisione che la connotano e per gli aspetti di potenziale tensione che essa presenta in relazione al principio di offensività. Le suddette problematiche vengono analizzate alla luce dei più recenti contributi giurisprudenziali, con particolare riferimento all'individuazione del concetto di "autorità di vigilanza" che la giurisprudenza tende ad estendere oltre i limiti del ragionevole e alla precisazione del significato di "ostacolo", in relazione al quale invece alcune recenti pronunce della Suprema Corte tentano di introdurre definizioni più rispettose del principio di offensività. Le conclusioni dell'articolo tentano di definire alcune proposte de iure condendo che dovrebbero essere nel senso di una limitazione della tutela penale ai casi più gravi e significativi, anche in relazione all'impatto che essi possano presentare sui beni collettivi protetti dalla norma, e dell'introduzione di un apparto di sanzioni amministrative che possa invece più efficacemente presidiare le violazioni di minore gravità.

Brevi note in tema di ostacolo all'esercizio delle funzioni pubbliche di vigilanza / Borgogno, R.. - (2020), pp. 310-329.

Brevi note in tema di ostacolo all'esercizio delle funzioni pubbliche di vigilanza

Borgogno, R.
2020

Abstract

The contribution aims to analyze the main problematic profiles of the criminal offence named "Obstacle to the exercise of the functions of the public supervisory authorities" (art. 2638 of the civil code) which has always been the subject of criticism by the doctrine for the conspicuous precision defects that characterize it and for the aspects of potential tension that it presents in relation to the principle of offensiveness. The aforementioned problems are analyzed in the light of the most recent jurisprudential contributions, with particular reference to the identification of the concept of "supervisory authority" that the jurisprudence tends to extend beyond the limits of the reasonable and to the clarification of the meaning of "obstacle", in relation to which instead some recent rulings of the Supreme Court attempt to introduce definitions that are more respectful of the principle of offensiveness. The conclusions of the article attempt to define some de iure condendo proposals which should be in the sense of limiting criminal protection to the most serious and significant cases, also in relation to the impact they may have on the collective goods protected by the law, and of introducing of a set of administrative sanctions which can instead more effectively monitor minor violations.
2020
Legalità e diritto penale dell'economia. Studi in onore di Alessio Lanzi
9788858212325
Il contributo si propone di analizzare i principali profili problematici della fattispecie di "Ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza" (art. 2638 c.c.) da sempre oggetto di critica da parte della dottrina per i vistosi difetti di precisione che la connotano e per gli aspetti di potenziale tensione che essa presenta in relazione al principio di offensività. Le suddette problematiche vengono analizzate alla luce dei più recenti contributi giurisprudenziali, con particolare riferimento all'individuazione del concetto di "autorità di vigilanza" che la giurisprudenza tende ad estendere oltre i limiti del ragionevole e alla precisazione del significato di "ostacolo", in relazione al quale invece alcune recenti pronunce della Suprema Corte tentano di introdurre definizioni più rispettose del principio di offensività. Le conclusioni dell'articolo tentano di definire alcune proposte de iure condendo che dovrebbero essere nel senso di una limitazione della tutela penale ai casi più gravi e significativi, anche in relazione all'impatto che essi possano presentare sui beni collettivi protetti dalla norma, e dell'introduzione di un apparto di sanzioni amministrative che possa invece più efficacemente presidiare le violazioni di minore gravità.
diritto penale; reati societari; ostacolo alle funzioni di vigilanza; 2638 c.c.; autorità di vigilanza; ostacolo; tassatività; offensività
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Brevi note in tema di ostacolo all'esercizio delle funzioni pubbliche di vigilanza / Borgogno, R.. - (2020), pp. 310-329.
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