La diffusione mondiale del romanzo di Renata Viganò, L’Agnese va a morire, colloca l’autrice nel novero degli scrittori che hanno fatto viaggiare la narrativa italiana in una dimensione diacronica e sincronica, veicolando l’immagine del nostro paese in ambito internazionale. In particolare, il romanzo sulla Resistenza descrive una realtà sociale e culturale di lotta contro l’oppressione nazifascista. L’umile autrice e staffetta bolognese è dunque, ancora e soprattutto oggi, nel momento storico in cui le recrudescenze naziste si fanno di nuovo avanti, un utile strumento di didattica, fondamentale per ripercorrere ed approfondire personaggi e controverse rappresentazioni di un periodo storico così contraddittorio come quello tra il 1943 e il 1945. In questa fase sono contrapposti i partigiani della libertà ai nazifascisti. Dei primi Viganò sottolinea non solamente l’inesperienza, il forte afflato rivoluzionario, le divisioni interne, ma soprattutto le differenze identitarie e di genere. Dei secondi invece, costruisce una narrazione che ne nega l’identità, proponendo un tutto organico di sadismo e cecità. La guerra civile e la guerra «senza armi» generano così l’attuale assetto repubblicano e restano nella memoria di chi legge e di chi interpreta il romanzo come chiaro monito per il futuro. L’opera può quindi mutare la didattica della letteratura italiana, ma anche incidere sul discorso storiografico; inoltre conduce ad un ripensamento dell’identità partigiana, specie per quanto riguarda le necessarie verifiche di appartenenza ad una banda al termine della Seconda Guerra Mondiale, con le questioni giurisprudenziali che ciò comporta. L’intervento che qui si propone, dunque, vuole attraversare la diffusione internazionale del romanzo e mostrarne le sue implicazioni in termini di didattica dell’analisi letteraria, indagine storica e giuridica.
Renata Viganò, alfiera di Resistenza. Neorealismo e transculturalità / Scacchi, Alessia. - (2022), pp. 10-19. - CIVILTÀ ITALIANA. NUOVA SERIE.
Renata Viganò, alfiera di Resistenza. Neorealismo e transculturalità
Alessia Scacchi
Resources
2022
Abstract
La diffusione mondiale del romanzo di Renata Viganò, L’Agnese va a morire, colloca l’autrice nel novero degli scrittori che hanno fatto viaggiare la narrativa italiana in una dimensione diacronica e sincronica, veicolando l’immagine del nostro paese in ambito internazionale. In particolare, il romanzo sulla Resistenza descrive una realtà sociale e culturale di lotta contro l’oppressione nazifascista. L’umile autrice e staffetta bolognese è dunque, ancora e soprattutto oggi, nel momento storico in cui le recrudescenze naziste si fanno di nuovo avanti, un utile strumento di didattica, fondamentale per ripercorrere ed approfondire personaggi e controverse rappresentazioni di un periodo storico così contraddittorio come quello tra il 1943 e il 1945. In questa fase sono contrapposti i partigiani della libertà ai nazifascisti. Dei primi Viganò sottolinea non solamente l’inesperienza, il forte afflato rivoluzionario, le divisioni interne, ma soprattutto le differenze identitarie e di genere. Dei secondi invece, costruisce una narrazione che ne nega l’identità, proponendo un tutto organico di sadismo e cecità. La guerra civile e la guerra «senza armi» generano così l’attuale assetto repubblicano e restano nella memoria di chi legge e di chi interpreta il romanzo come chiaro monito per il futuro. L’opera può quindi mutare la didattica della letteratura italiana, ma anche incidere sul discorso storiografico; inoltre conduce ad un ripensamento dell’identità partigiana, specie per quanto riguarda le necessarie verifiche di appartenenza ad una banda al termine della Seconda Guerra Mondiale, con le questioni giurisprudenziali che ciò comporta. L’intervento che qui si propone, dunque, vuole attraversare la diffusione internazionale del romanzo e mostrarne le sue implicazioni in termini di didattica dell’analisi letteraria, indagine storica e giuridica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.