Brevi appunti sul progetto urbano in Italia nel secondo dopoguerra: eredità accademiche e diffusione internazionale

Nel corso del dibattito all’interno della Giornata di Studi qui documentato è emersa una questione generale, evidenziata sia dagli organizzatori (prof. Federica Visconti e prof. Renato Capozzi) nelle premesse introduttive, sia dal prof. Franco Purini: l’importanza di “tenere vivo il fuoco sacro” di alcune tradizioni culturali e accademiche italiane sugli studi urbani. Nel passaggio fra generazioni “accademiche” diventa inevitabile o auspicabile che qualcuno continui o torni ad occuparsi di temi e studi emersi e consolidatisi all’interno delle istituzioni in cui tutti noi operiamo, e che rischiano di andare perdute, travolte dall’attuale. Gli studi urbani moderni elaborati in Italia nel corso del Novecento, in particolare, a partire dal ventennio fascista, costituiscono un’importante parte dell’eredità culturale dell’architettura italiana riconosciuta e studiata a livello internazionale di cui, quindi, occorre occuparsi anche per non lasciare troppo il campo a chi, ad un certo punto, fuori dall’Italia, potrebbe affermare di saperne più di noi italiani.