L’Italia e l’Argentina sono paesi per certi aspetti simili anche se geopoliticamente distanti. Li accomuna l’essere Paesi densi di territori fortemente identitari, ma anche la loro sostanziale fragilità, soprattutto in termini di valorizzazione e sostegno nei confronti della propria specificità ed eccellenza creativa. Da un lato l’Italia, riconosciuta come il “Paese del Bello e del Fatto Bene” e patria del design, oggi in forte crisi e dall’altro l’Argentina che, nonostante la forte capacità creativa del suo popolo, non ha saputo trasformare i semi di questa creatività, in prodotto industrialmente maturo ed economicamente sfruttabile. Due territori questi, che, se pur a eterogenei stati di sviluppo industriale, presentano una matrice pressoché omogenea e adatta per questo a chiudere facilmente i circuiti delle risorse. Il confronto di questi due contesti territoriali dalle differenti fragilità - in periodo così particolarmente critico come quello che stiamo vivendo e così accentuato dalla pandemia - fornisce spunti per nuovi modelli per uno sviluppo più inclusivo e basato su un differente concetto di innovazione che potremmo chiamare sostenibile perché “a misura d’uomo”. Un sistema di sviluppo “slow”, che contempli la creazione di un ecosistema circolare doppiamente sostenibile perché utile a risparmiare energie e materia prima e a progettare schemi partecipativi basati sulla collettività e sul senso di comunità. Un modello capace, cioè, di recuperare i tratti principali del genius loci e dell’identità territoriale, per evitare l’appiattimento dei caratteri specifici della cultura materiale locale su temi globali, così da unirli all’idea di transizione ecologica (sociale, culturale e economica), con l’obiettivo di configurare scenari futuri.

Design e identità territoriale come fattori di innovazione sostenibile / Lucibello, Sabrina. - (2021), p. 249.

Design e identità territoriale come fattori di innovazione sostenibile

Sabrina Lucibello
2021

Abstract

L’Italia e l’Argentina sono paesi per certi aspetti simili anche se geopoliticamente distanti. Li accomuna l’essere Paesi densi di territori fortemente identitari, ma anche la loro sostanziale fragilità, soprattutto in termini di valorizzazione e sostegno nei confronti della propria specificità ed eccellenza creativa. Da un lato l’Italia, riconosciuta come il “Paese del Bello e del Fatto Bene” e patria del design, oggi in forte crisi e dall’altro l’Argentina che, nonostante la forte capacità creativa del suo popolo, non ha saputo trasformare i semi di questa creatività, in prodotto industrialmente maturo ed economicamente sfruttabile. Due territori questi, che, se pur a eterogenei stati di sviluppo industriale, presentano una matrice pressoché omogenea e adatta per questo a chiudere facilmente i circuiti delle risorse. Il confronto di questi due contesti territoriali dalle differenti fragilità - in periodo così particolarmente critico come quello che stiamo vivendo e così accentuato dalla pandemia - fornisce spunti per nuovi modelli per uno sviluppo più inclusivo e basato su un differente concetto di innovazione che potremmo chiamare sostenibile perché “a misura d’uomo”. Un sistema di sviluppo “slow”, che contempli la creazione di un ecosistema circolare doppiamente sostenibile perché utile a risparmiare energie e materia prima e a progettare schemi partecipativi basati sulla collettività e sul senso di comunità. Un modello capace, cioè, di recuperare i tratti principali del genius loci e dell’identità territoriale, per evitare l’appiattimento dei caratteri specifici della cultura materiale locale su temi globali, così da unirli all’idea di transizione ecologica (sociale, culturale e economica), con l’obiettivo di configurare scenari futuri.
2021
Italia/Argentina, Argentina-Italia. Il ruolo delle imprese italiane e la trasmissione dei "saperi" attraverso la migrazione italiana in Argentina (1930-1970)
9788833654560
contaminazioni culturali; ibridazioni; sostenibilità culturale
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Design e identità territoriale come fattori di innovazione sostenibile / Lucibello, Sabrina. - (2021), p. 249.
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