L’articolo analizza il complesso di materiali litici rinvenuto nelle trincee esterne ed interne alla Grotta Scaloria aperte nel corso della campagna di scavi del 1978. I fenomeni di alterazione del deposito descritti da Winn e Shimabuku (1980) hanno consentito di effettuare solo alcune limitate osservazioni di carattere tecnologico, mentre i materiali sono stati inquadrati dal punto di vista tipologico secondo il metodo Laplace. In generale si nota un utilizzo preferenziale di selce di buona qualità, forse di provenienza garganica, testimoniata soprattutto da lame, grandi lame e strumenti su lama (bulini, troncature, geometrici, raschiatoi lunghi). La selce da ciottolo, probabilmente di origine locale, presente in misura minore, era utilizzata per realizzare schegge e strumenti su scheggia (denticolati, raschiatoi). Per quanto riguarda l’area interna, è stato possibile associare alcuni manufatti a specifici contesti sepolcrali. Analizzando alcuni aspetto, è stato possibile evidenziare le notevoli affinità che il complesso litico di Grotta Scaloria mostra con complessi coevi del Tavoliere.
The lithic industry of the 1978 excavation campaign / CONATI BARBARO, Cecilia. - STAMPA. - 38(2016), pp. 279-296. - MONUMENTA ARCHAEOLOGICA.
The lithic industry of the 1978 excavation campaign
CONATI BARBARO, Cecilia
2016
Abstract
L’articolo analizza il complesso di materiali litici rinvenuto nelle trincee esterne ed interne alla Grotta Scaloria aperte nel corso della campagna di scavi del 1978. I fenomeni di alterazione del deposito descritti da Winn e Shimabuku (1980) hanno consentito di effettuare solo alcune limitate osservazioni di carattere tecnologico, mentre i materiali sono stati inquadrati dal punto di vista tipologico secondo il metodo Laplace. In generale si nota un utilizzo preferenziale di selce di buona qualità, forse di provenienza garganica, testimoniata soprattutto da lame, grandi lame e strumenti su lama (bulini, troncature, geometrici, raschiatoi lunghi). La selce da ciottolo, probabilmente di origine locale, presente in misura minore, era utilizzata per realizzare schegge e strumenti su scheggia (denticolati, raschiatoi). Per quanto riguarda l’area interna, è stato possibile associare alcuni manufatti a specifici contesti sepolcrali. Analizzando alcuni aspetto, è stato possibile evidenziare le notevoli affinità che il complesso litico di Grotta Scaloria mostra con complessi coevi del Tavoliere.File | Dimensione | Formato | |
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