Qualsiasi parallelo tra le differenti declinazioni dell’istituzionalismo giuridico proposte da Maurice Hauriou e Santi Romano non può non prendere le mosse da un dato di fatto evidente quanto generalmente sottostimato, vale a dire l’assenza di un confronto adeguato – ossia protratto, approfondito e sistematico – da parte dei due padri fondatori di un paradigma che ha fatto tanta scuola quanto, a ben vedere, non molti seguaci. Le scarse tracce di un dialogo almeno in parte mancato hanno varie ragioni, che non è questa la sede per mappare. Basterà richiamare le due più rilevanti per quanto si dirà nel prosieguo. Iniziamo dall’indiscusso fondatore: se negli scritti istituzionalisti di Hauriou non si registra alcun riferimento all’opera di Romano, non si può non tener conto dell’ingombrante incidenza di una sorta di Sonderweg giuridico in terra di Francia, specie negli anni che qui interessano; il che ha comportato, non solo nel caso di Hauriou, una più forte e meno derogabile tendenza a un approccio nazionale (e talvolta nazionalistico) al diritto, che non infrequentemente fa valere la riaffermata esistenza di sistemi giuridici (insuperabilmente) sovrani anche in fatto di teoria generale del diritto, così volgendo verso una irriducibile specificità contestuale dei concetti e delle categorie di cui si serve il giurista per modellare e dar conto della materia di cui si occupa. Diverso è il discorso per quanto riguarda Romano, che del resto (come vedremo) si confronta esplicitamente, e con innegabile acutezza, con la teoria dell’istituzione di Hauriou: qui il punto è che all’altezza del confronto di cui si è detto e si dirà, ossia il 1918, Hauriou non ha ancora pubblicato il suo unico saggio esplicitamente dedicato alla delineazione dei tratti costitutivi dell’istituzione (La teoria dell’istituzione e della fondazione, edito nel 1925); il che non sarebbe granché rilevante, in fondo, se Hauriou non fosse venuto maturando negli anni Venti una concezione complessiva di cosa sia un’istituzione non immediatamente riducibile – ci serviamo di una pilatesca e cauta litote giacché il dibattito è aperto - alle caratterizzazioni, perlopiù occasionali e parziali, risalenti agli anni precedenti la fine della prima guerra mondiale.
Dissomiglianze di famiglia. La dimensione istituzionale in Maurice Hauriou e Santi Romano / Salvatore, Andrea. - (2021), pp. 11-21.
Dissomiglianze di famiglia. La dimensione istituzionale in Maurice Hauriou e Santi Romano
Salvatore Andrea
2021
Abstract
Qualsiasi parallelo tra le differenti declinazioni dell’istituzionalismo giuridico proposte da Maurice Hauriou e Santi Romano non può non prendere le mosse da un dato di fatto evidente quanto generalmente sottostimato, vale a dire l’assenza di un confronto adeguato – ossia protratto, approfondito e sistematico – da parte dei due padri fondatori di un paradigma che ha fatto tanta scuola quanto, a ben vedere, non molti seguaci. Le scarse tracce di un dialogo almeno in parte mancato hanno varie ragioni, che non è questa la sede per mappare. Basterà richiamare le due più rilevanti per quanto si dirà nel prosieguo. Iniziamo dall’indiscusso fondatore: se negli scritti istituzionalisti di Hauriou non si registra alcun riferimento all’opera di Romano, non si può non tener conto dell’ingombrante incidenza di una sorta di Sonderweg giuridico in terra di Francia, specie negli anni che qui interessano; il che ha comportato, non solo nel caso di Hauriou, una più forte e meno derogabile tendenza a un approccio nazionale (e talvolta nazionalistico) al diritto, che non infrequentemente fa valere la riaffermata esistenza di sistemi giuridici (insuperabilmente) sovrani anche in fatto di teoria generale del diritto, così volgendo verso una irriducibile specificità contestuale dei concetti e delle categorie di cui si serve il giurista per modellare e dar conto della materia di cui si occupa. Diverso è il discorso per quanto riguarda Romano, che del resto (come vedremo) si confronta esplicitamente, e con innegabile acutezza, con la teoria dell’istituzione di Hauriou: qui il punto è che all’altezza del confronto di cui si è detto e si dirà, ossia il 1918, Hauriou non ha ancora pubblicato il suo unico saggio esplicitamente dedicato alla delineazione dei tratti costitutivi dell’istituzione (La teoria dell’istituzione e della fondazione, edito nel 1925); il che non sarebbe granché rilevante, in fondo, se Hauriou non fosse venuto maturando negli anni Venti una concezione complessiva di cosa sia un’istituzione non immediatamente riducibile – ci serviamo di una pilatesca e cauta litote giacché il dibattito è aperto - alle caratterizzazioni, perlopiù occasionali e parziali, risalenti agli anni precedenti la fine della prima guerra mondiale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Salvatore_Dissomiglianze-di-famiglia_2021.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
684.8 kB
Formato
Adobe PDF
|
684.8 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.