The book proposes an itinerary into the history of painting in the territories between Liguria and Piedmont, during the Middle Ages and the Renaissance. The author analyses important cycles of frescoes, from Romanesque period (Monesiglio, Santa Maria dell'Acqua Dolce), to Gothic (Saliceto Castle) and especially Late Gothic season, flourishing in this area, until the Renaissance and Mannierist experiences during the 16th century. Among the main personalities, we can cite Rufino d'Alessandria and the Master of Bardineto, for the International Gothic; Antonio da Monteregale, Frater Henricus, the Master of Santa Croce, Segurano Cigna, Giovanni Mazzucco and the Master of Saliceto for the fecund "school" of painting developed around Mondovì, that produced large cycles of frescoes (such as the ones in the Chapel of Santa Croce in Mondovì, in the Chapel of San Maurizio in Castelnuovo di Ceva, in the Chapel of the Madonna della Neve in San Michele Mondovì and finally in the most "famous" Chapel of San Fiorenzo in Bastia Mondovì). New interpretations and attributions enrich the study, for example to Frater Henricus, Antonino Occello da Ceva and Bartolomeo Botoneri; the author underlines the cultural exchanges and the openings to the Mediterranean experiences of this crossing area, near to the Ligurian coasts. Introduction by Fulvio Cervini (Università di Firenze). The book is the fifth volume of the "Quaderni di Castelnuovo", promoted by the Comitato per la Valorizzazione di Castelnuovo di Ceva, and related to the sixth volume, written by Adriano Filippi Farmar ("Testimonianze d'arte tra Tanaro e Bormida di Millesimo"), that introduces a selection of the principal paintings along with historical informations about the villages and territories of this region, included among the hills of the Langhe, the plain of Mondovì and Cuneo and the mountain landscapes of the Alpi Marittime.
Il volume propone un percorso nella storia della pittura nei territori di confine tra Piemonte e Liguria durante il basso Medioevo e il Rinascimento (XI-XVI secolo). L'indagine si focalizza soprattutto sull'area compresa fra il corso del Tanaro e quello della Bormida di Millesimo, frammentata dal punto di vista politico (legata in prevalenza ai piccoli marchesati di Ceva e del Finale) ma sostanzialmente omogenea in ambito sociale e culturale. Le Alpi Marittime, l'Appenino ligure e le Langhe, pur ai margini dei grandi centri del potere e dell'arte, appaiono però come un luogo di transito, di scambi e di contaminazioni culturali. Partendo dal Romanico di Santa Maria dell'Acqua Dolce a Monesiglio, proseguendo con i primi passi del Gotico nell'abside della pieve e nella cappella di Sant'Anastasia a Sale San Giovanni, fino al gioiello tardo-trecentesco del castello di Saliceto, lo studio si sofferma soprattutto sulla fioritura gotico cortese del Quattrocento, presentando autori come Rufino d'Alessandria, il Maestro di Bardineto e alcuni rappresentanti della scuola monregalese: Antonio da Monteregale, Frater Henricus, il Maestro di Santa Croce, Segurano Cigna, Giovanni Mazzucco, la maniera dei quali si avverte in grandi complessi decorativi come la cappella di San Maurizio a Castelnuovo di Ceva e la chiesa di San Fiorenzo a Bastia Mondovì. Anche i maestro di Roccaverano e di Sant'Agostino a Saliceto si avvicinano a questo fortunato e icastico linguaggio, che troverà seguaci ancora nei primi decenni del Cinquecento, come i pittori di Lignera e di Cosseria e il cheraschese Giovanni Botoneri. Il perdurante sogno tardogotico si intreccia però nel XVI secolo con alcune prudenti aperture rinascimentali, ad opera di artisti anonimi e di altri dall'identità nota, come Antonino Occello o Bartolomeo Botoneri, ai quali si propone di attribuire un circuito di opere diffuse in are cebana. Completa l'itinerario una panoramica sui raffinati esiti manieristi di pittori come il Maestro di Cigliè.
Osservazioni sulla pittura medievale e rinascimentale fra Tanaro e Bormida di Millesimo / Manavella, Stefano. - (2017), pp. 10-160.
Osservazioni sulla pittura medievale e rinascimentale fra Tanaro e Bormida di Millesimo
Manavella, Stefano
2017
Abstract
The book proposes an itinerary into the history of painting in the territories between Liguria and Piedmont, during the Middle Ages and the Renaissance. The author analyses important cycles of frescoes, from Romanesque period (Monesiglio, Santa Maria dell'Acqua Dolce), to Gothic (Saliceto Castle) and especially Late Gothic season, flourishing in this area, until the Renaissance and Mannierist experiences during the 16th century. Among the main personalities, we can cite Rufino d'Alessandria and the Master of Bardineto, for the International Gothic; Antonio da Monteregale, Frater Henricus, the Master of Santa Croce, Segurano Cigna, Giovanni Mazzucco and the Master of Saliceto for the fecund "school" of painting developed around Mondovì, that produced large cycles of frescoes (such as the ones in the Chapel of Santa Croce in Mondovì, in the Chapel of San Maurizio in Castelnuovo di Ceva, in the Chapel of the Madonna della Neve in San Michele Mondovì and finally in the most "famous" Chapel of San Fiorenzo in Bastia Mondovì). New interpretations and attributions enrich the study, for example to Frater Henricus, Antonino Occello da Ceva and Bartolomeo Botoneri; the author underlines the cultural exchanges and the openings to the Mediterranean experiences of this crossing area, near to the Ligurian coasts. Introduction by Fulvio Cervini (Università di Firenze). The book is the fifth volume of the "Quaderni di Castelnuovo", promoted by the Comitato per la Valorizzazione di Castelnuovo di Ceva, and related to the sixth volume, written by Adriano Filippi Farmar ("Testimonianze d'arte tra Tanaro e Bormida di Millesimo"), that introduces a selection of the principal paintings along with historical informations about the villages and territories of this region, included among the hills of the Langhe, the plain of Mondovì and Cuneo and the mountain landscapes of the Alpi Marittime.File | Dimensione | Formato | |
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