Le “autorità pubbliche possono svolgere appalti pubblici responsabili dal punto di vista sociale acquistando prodotti e servizi etici e utilizzando gare pubbliche per creare occupazione, posti di lavoro dignitosi, integrazione sociale e professionale e condizioni migliori per le persone con disabilità o in situazione svantaggiata. Acquistare secondo criteri etici e responsabili può inoltre incentivare gli imprenditori ad adottare una gestione più responsabile e sostenibile dei processi di produzione e del lavoro dei dipendenti. Così gli appalti pubblici socialmente responsabili diventano uno strumento strategico per portare avanti le politiche sociali e del lavoro in modo efficace” . In questo modo la Commissione Europea pone l’accento sull’importanza che i social procurement objectives (gli obiettivi sociali legati agli appalti) stanno assumendo nelle politiche dell’Unione Europea, e conseguentemente, in quelle degli Stati membri. A questa impostazione fa eco il recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ovvero il piano di investimenti e riforme messo in campo dal governo italiano al fine di beneficiare delle ingenti risorse predisposte dall’Unione Europea del Next Generation EU (NGEU) e favorire la ripresa post-pandemia Covid-19. Nell’ambito di detto Piano l’Italia, tra l’altro, si impegna ad a implementare specifici interventi normativi volti all’inserimento di “priorità trasversali, relative alle pari opportunità generazionali, di genere e territoriali” nelle procedure di acquisto che coinvolgono le imprese che beneficeranno dei fondi europei.
Il socially responsible public procurement. Le clausole sociali nel delicato equilibrio tra libertà di iniziativa economica e principio di concorrenza / Miccu, Roberto; Guerrieri, Valentina. - (2022), pp. 2407-2444.
Il socially responsible public procurement. Le clausole sociali nel delicato equilibrio tra libertà di iniziativa economica e principio di concorrenza
Miccu Roberto
;Guerrieri Valentina
2022
Abstract
Le “autorità pubbliche possono svolgere appalti pubblici responsabili dal punto di vista sociale acquistando prodotti e servizi etici e utilizzando gare pubbliche per creare occupazione, posti di lavoro dignitosi, integrazione sociale e professionale e condizioni migliori per le persone con disabilità o in situazione svantaggiata. Acquistare secondo criteri etici e responsabili può inoltre incentivare gli imprenditori ad adottare una gestione più responsabile e sostenibile dei processi di produzione e del lavoro dei dipendenti. Così gli appalti pubblici socialmente responsabili diventano uno strumento strategico per portare avanti le politiche sociali e del lavoro in modo efficace” . In questo modo la Commissione Europea pone l’accento sull’importanza che i social procurement objectives (gli obiettivi sociali legati agli appalti) stanno assumendo nelle politiche dell’Unione Europea, e conseguentemente, in quelle degli Stati membri. A questa impostazione fa eco il recente Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ovvero il piano di investimenti e riforme messo in campo dal governo italiano al fine di beneficiare delle ingenti risorse predisposte dall’Unione Europea del Next Generation EU (NGEU) e favorire la ripresa post-pandemia Covid-19. Nell’ambito di detto Piano l’Italia, tra l’altro, si impegna ad a implementare specifici interventi normativi volti all’inserimento di “priorità trasversali, relative alle pari opportunità generazionali, di genere e territoriali” nelle procedure di acquisto che coinvolgono le imprese che beneficeranno dei fondi europei.File | Dimensione | Formato | |
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