I temi dello sviluppo sostenibile e della lotta al cambiamento climatico hanno assunto una rilevanza crescente nelle agende politiche globali. La decisione degli Stati Uniti di aderire nuovamente all’accordo di Parigi del 2015, l’impegno dell’Unione europea a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, e infine la volontà della Cina a fare lo stesso entro il 2060 segnano un punto di svolta importante nel panorama internazionale, se si considera che queste tre giurisdizioni insieme rappresentano circa la metà delle emissioni di gas serra nel mondo. Tra i temi che riguardano la sostenibilità, le problematiche ambientali sono quelle che negli ultimi anni hanno avuto maggiore attenzione. Gli effetti del cambiamento climatico e, in particolare, di eventi metereologici estremi come alluvioni, incendi spontanei e depressioni particolarmente violente nell’area del Mediterraneo, sono sempre più frequenti e di maggiore portata con impatti negativi sull’attività economica definiti rischi fisici. Allo stesso tempo, l’implementazione di politiche climatiche ambiziose, come quella di azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050 promossa dall’Unione europea, può indurre una riduzione significativa del valore delle attività reali e finanziarie connesse con lo sfruttamento delle fonti fossili alimentando il rischio di transizione. Entrambi questi “nuovi” rischi, quello fisico e quello di transizione, sono rilevanti per il sistema bancario poiché possono ridurre la capacità di famiglie e imprese di fare fronte ai propri obblighi contrattuali, anche a seguito di una diminuzione del valore delle attività poste a garanzia dei prestiti ottenuti dal sistema bancario. A tale proposito, la Banca centrale europea (2020) ha attualmente identificato i rischi climatici tra i principali fattori di rischio nella mappa dei rischi del Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU) per la stabilità del sistema bancario dell’area dell’euro. Nello specifico, l’autorità bancaria europea (ABE) è stata incaricata di valutare come integrare i rischi ambientali, sociali e di governance nei tre Pilastri della vigilanza prudenziale sul sistema bancario. Su queste basi l’ABE ha pubblicato un piano d’azione sulla finanza sostenibile e un Discussion Paper sull’integrazione dei rischi ambientali, sociali e di governance nel quadro normativo e di vigilanza sulle banche.
"Stabilità bancaria e gestione dei rischi ambientali sistemici: scelte di policy" / DI CLEMENTE, Annalisa. - (2022), pp. 141-161. - FINANCE & DEVELOPMENT. [10.53136/97912218026586].
"Stabilità bancaria e gestione dei rischi ambientali sistemici: scelte di policy"
Annalisa Di Clemente
Writing – Review & Editing
2022
Abstract
I temi dello sviluppo sostenibile e della lotta al cambiamento climatico hanno assunto una rilevanza crescente nelle agende politiche globali. La decisione degli Stati Uniti di aderire nuovamente all’accordo di Parigi del 2015, l’impegno dell’Unione europea a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, e infine la volontà della Cina a fare lo stesso entro il 2060 segnano un punto di svolta importante nel panorama internazionale, se si considera che queste tre giurisdizioni insieme rappresentano circa la metà delle emissioni di gas serra nel mondo. Tra i temi che riguardano la sostenibilità, le problematiche ambientali sono quelle che negli ultimi anni hanno avuto maggiore attenzione. Gli effetti del cambiamento climatico e, in particolare, di eventi metereologici estremi come alluvioni, incendi spontanei e depressioni particolarmente violente nell’area del Mediterraneo, sono sempre più frequenti e di maggiore portata con impatti negativi sull’attività economica definiti rischi fisici. Allo stesso tempo, l’implementazione di politiche climatiche ambiziose, come quella di azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050 promossa dall’Unione europea, può indurre una riduzione significativa del valore delle attività reali e finanziarie connesse con lo sfruttamento delle fonti fossili alimentando il rischio di transizione. Entrambi questi “nuovi” rischi, quello fisico e quello di transizione, sono rilevanti per il sistema bancario poiché possono ridurre la capacità di famiglie e imprese di fare fronte ai propri obblighi contrattuali, anche a seguito di una diminuzione del valore delle attività poste a garanzia dei prestiti ottenuti dal sistema bancario. A tale proposito, la Banca centrale europea (2020) ha attualmente identificato i rischi climatici tra i principali fattori di rischio nella mappa dei rischi del Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU) per la stabilità del sistema bancario dell’area dell’euro. Nello specifico, l’autorità bancaria europea (ABE) è stata incaricata di valutare come integrare i rischi ambientali, sociali e di governance nei tre Pilastri della vigilanza prudenziale sul sistema bancario. Su queste basi l’ABE ha pubblicato un piano d’azione sulla finanza sostenibile e un Discussion Paper sull’integrazione dei rischi ambientali, sociali e di governance nel quadro normativo e di vigilanza sulle banche.File | Dimensione | Formato | |
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