Nel volume si affronta uno dei problemi fondamentali dell’istituto del concorso di persone nel reato nel momento attuale, ossia quello riguardante i criteri d’imputazione dei contributi atipici. La ricerca prende avvio dal recente superamento giurisprudenziale – incoraggiato da una parte della dottrina – del c.d. “dogma causale” nel fenomeno del concorso di persone nel reato, in favore di altri criteri come quelli di “aumento del rischio” o di “obiettiva idoneità”. Segue una ricostruzione comparativa, dedicata alle principali elaborazioni tedesche che si discostano dal criterio condizionalistico e ad alcune delle elaborazioni “non causali” proposte dalla dottrina italiana. Esaminati criticamente gli “asseriti” argomenti per una concorsualità su base non necessariamente causale, si procede all’individuazione del corretto uso della formula della “Condicio sine qua non”, e successivamente a un recupero del dogma causale in ambito concorsuale, sia con riferimento alla partecipazione materiale sia a quella morale. Operata una ricognizione dei progetti di riforma del codice penale italiano degli ultimi vent’anni, nonché delle soluzioni adottate nelle recenti codificazioni penali francese e spagnola, il lavoro si conclude con due proposte alternative “de lege ferenda”.
L'imputazione del contributo concorsuale atipico / Coco, Paola. - STAMPA. - (2008), pp. 1-415.
L'imputazione del contributo concorsuale atipico
COCO, Paola
2008
Abstract
Nel volume si affronta uno dei problemi fondamentali dell’istituto del concorso di persone nel reato nel momento attuale, ossia quello riguardante i criteri d’imputazione dei contributi atipici. La ricerca prende avvio dal recente superamento giurisprudenziale – incoraggiato da una parte della dottrina – del c.d. “dogma causale” nel fenomeno del concorso di persone nel reato, in favore di altri criteri come quelli di “aumento del rischio” o di “obiettiva idoneità”. Segue una ricostruzione comparativa, dedicata alle principali elaborazioni tedesche che si discostano dal criterio condizionalistico e ad alcune delle elaborazioni “non causali” proposte dalla dottrina italiana. Esaminati criticamente gli “asseriti” argomenti per una concorsualità su base non necessariamente causale, si procede all’individuazione del corretto uso della formula della “Condicio sine qua non”, e successivamente a un recupero del dogma causale in ambito concorsuale, sia con riferimento alla partecipazione materiale sia a quella morale. Operata una ricognizione dei progetti di riforma del codice penale italiano degli ultimi vent’anni, nonché delle soluzioni adottate nelle recenti codificazioni penali francese e spagnola, il lavoro si conclude con due proposte alternative “de lege ferenda”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.