ll quadro economico e sociale italiano è caratterizzato dal persistere di incertezze sugli sviluppi a breve dell’economia e da problemi strutturali che incidono sul potenziale di crescita e sulle condizioni di sostenibilità di medio e lungo termine del Paese. In uno scenario internazionale di generalizzato rallentamento, nel 2018 l’economia italiana ha segnato una netta decelerazione rispetto al 2017, sperimentando in corso d’anno un andamento pressoché stagnante, con segnali di flessione nel secondo semestre. La lieve ripresa registrata nel primo trimestre dell’anno in corso è associata a un ulteriore allargamento della base produttiva e occupazionale. In questo quadro, le recenti previsioni Istat per l’economia italiana stimano, per il 2019, una lieve espansione del Pil, sostenuta solo dalla domanda interna. La decelerazione della nostra economia nel 2018 è stata determinata, oltre che dal contributo negativo della domanda estera netta, dalla fase di moderazione dei consumi, condizionati dalla debolezza del potere d’acquisto delle famiglie. La riduzione della propensione al risparmio, nella parte finale dell’anno, ha permesso di contenerne gli effetti negativi. Il rallentamento dei consumi ha sotteso modifiche nei comportamenti delle famiglie, sia nella composizione della spesa in termini di qualità dei prodotti sia rispetto ai canali distributivi utilizzati, con l’intento di conseguire vantaggi in termini di prezzo e mantenimento del tenore di vita. La situazione delle famiglie italiane in termini di attività reali e finanziarie è migliorata, dopo un triennio di risultati negativi, confermando una rilevante specificità del nostro Paese nel panorama europeo: la ricchezza netta, alla fine del 2017, è risultata pari a 8 volte il loro reddito disponibile, un rapporto più elevato di quello osservato nei principali paesi europei. Nel 2018, nonostante il generalizzato calo di fiducia delle imprese, gli investimenti fissi lordi, trainati dal settore dei mezzi di trasporto, hanno rappresentato la componente più dinamica della domanda interna beneficiando di condizioni creditizie relativamente favorevoli e di politiche fiscali a sostegno delle imprese.
Cambiamenti nei comportamenti di acquisto dei prodotti alimentari nel 2018 / Matta, Carlo. - (2019), pp. 45-48.
Cambiamenti nei comportamenti di acquisto dei prodotti alimentari nel 2018
Carlo Matta
2019
Abstract
ll quadro economico e sociale italiano è caratterizzato dal persistere di incertezze sugli sviluppi a breve dell’economia e da problemi strutturali che incidono sul potenziale di crescita e sulle condizioni di sostenibilità di medio e lungo termine del Paese. In uno scenario internazionale di generalizzato rallentamento, nel 2018 l’economia italiana ha segnato una netta decelerazione rispetto al 2017, sperimentando in corso d’anno un andamento pressoché stagnante, con segnali di flessione nel secondo semestre. La lieve ripresa registrata nel primo trimestre dell’anno in corso è associata a un ulteriore allargamento della base produttiva e occupazionale. In questo quadro, le recenti previsioni Istat per l’economia italiana stimano, per il 2019, una lieve espansione del Pil, sostenuta solo dalla domanda interna. La decelerazione della nostra economia nel 2018 è stata determinata, oltre che dal contributo negativo della domanda estera netta, dalla fase di moderazione dei consumi, condizionati dalla debolezza del potere d’acquisto delle famiglie. La riduzione della propensione al risparmio, nella parte finale dell’anno, ha permesso di contenerne gli effetti negativi. Il rallentamento dei consumi ha sotteso modifiche nei comportamenti delle famiglie, sia nella composizione della spesa in termini di qualità dei prodotti sia rispetto ai canali distributivi utilizzati, con l’intento di conseguire vantaggi in termini di prezzo e mantenimento del tenore di vita. La situazione delle famiglie italiane in termini di attività reali e finanziarie è migliorata, dopo un triennio di risultati negativi, confermando una rilevante specificità del nostro Paese nel panorama europeo: la ricchezza netta, alla fine del 2017, è risultata pari a 8 volte il loro reddito disponibile, un rapporto più elevato di quello osservato nei principali paesi europei. Nel 2018, nonostante il generalizzato calo di fiducia delle imprese, gli investimenti fissi lordi, trainati dal settore dei mezzi di trasporto, hanno rappresentato la componente più dinamica della domanda interna beneficiando di condizioni creditizie relativamente favorevoli e di politiche fiscali a sostegno delle imprese.File | Dimensione | Formato | |
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