The essay proposes an imagological reading of Curzio Malaparte's «Ballo al Kremlino», a work characterized by a long and tormented compositional process - a sort of work in progress - and by the offer of several publishing proposals that never materialized during the author's lifetime. The essay focuses on a work less critically investigated than «La pelle» or «Kaputt» but equally interesting from a literary perspective and equally controversial. In «Ballo al Kremlino», almost a "court chronicle," Malaparte's gaze and analysis are focused on Moscow society in 1929 and the decadence of the "Marxist nobility" portrayed in a disillusioned, now hyper-realistic now visionary, and stern, sometimes scornful manner. With hermeneutic attention to Malaparte's peculiar rhetoric and with an imagologico-literary perspective that takes into account the relationship with stereotypes, the paper enucleates and analyzes some images of the “Other”, in this case of the Russian people, proposed by an author who paints one of the acts of «finis Europae» proudly trying to oppose the idées reçues.

Il saggio propone una lettura in chiave imagologica del «Ballo al Kremlino» di Curzio Malaparte, opera caratterizzata da un lungo e tormentato iter compositivo – sorta di work in progress – e dall’offerta di diverse proposte editoriali mai concretizzate durante la vita dell’autore. Il saggio si concentra su un’opera meno indagata dalla critica rispetto a «La pelle» o «Kaputt» ma altrettanto interessante sotto il profilo letterario e parimenti controversa. Nel «Ballo al Kremlino», quasi «cronaca di corte», lo sguardo e l’analisi di Malaparte sono focalizzati sulla società moscovita del 1929 e sulla decadenza della «nobiltà marxista» ritratta in modo disilluso, ora iperrealistico ora visionario, e severo, talora sprezzante. Con attenzione ermeneutica alla peculiare retorica di Malaparte e con prospettiva imagologico-letteraria che tiene conto del rapporto con gli stereotipi, il contributo enuclea e analizza alcune immagini dell’Altro, in questo caso del popolo russo, proposte da un autore che dipinge uno degli atti della finis Europae cercando orgogliosamente di resistere alle idées reçues.

Dipingere «dal vivo». Alcune immagini della Russia in Malaparte / Bello, Cecilia. - (2022), pp. 135-161.

Dipingere «dal vivo». Alcune immagini della Russia in Malaparte

Cecilia Bello
2022

Abstract

The essay proposes an imagological reading of Curzio Malaparte's «Ballo al Kremlino», a work characterized by a long and tormented compositional process - a sort of work in progress - and by the offer of several publishing proposals that never materialized during the author's lifetime. The essay focuses on a work less critically investigated than «La pelle» or «Kaputt» but equally interesting from a literary perspective and equally controversial. In «Ballo al Kremlino», almost a "court chronicle," Malaparte's gaze and analysis are focused on Moscow society in 1929 and the decadence of the "Marxist nobility" portrayed in a disillusioned, now hyper-realistic now visionary, and stern, sometimes scornful manner. With hermeneutic attention to Malaparte's peculiar rhetoric and with an imagologico-literary perspective that takes into account the relationship with stereotypes, the paper enucleates and analyzes some images of the “Other”, in this case of the Russian people, proposed by an author who paints one of the acts of «finis Europae» proudly trying to oppose the idées reçues.
2022
Stranieri straordinari. Figure dell'europeo tra le due guerre
9788832907490
Il saggio propone una lettura in chiave imagologica del «Ballo al Kremlino» di Curzio Malaparte, opera caratterizzata da un lungo e tormentato iter compositivo – sorta di work in progress – e dall’offerta di diverse proposte editoriali mai concretizzate durante la vita dell’autore. Il saggio si concentra su un’opera meno indagata dalla critica rispetto a «La pelle» o «Kaputt» ma altrettanto interessante sotto il profilo letterario e parimenti controversa. Nel «Ballo al Kremlino», quasi «cronaca di corte», lo sguardo e l’analisi di Malaparte sono focalizzati sulla società moscovita del 1929 e sulla decadenza della «nobiltà marxista» ritratta in modo disilluso, ora iperrealistico ora visionario, e severo, talora sprezzante. Con attenzione ermeneutica alla peculiare retorica di Malaparte e con prospettiva imagologico-letteraria che tiene conto del rapporto con gli stereotipi, il contributo enuclea e analizza alcune immagini dell’Altro, in questo caso del popolo russo, proposte da un autore che dipinge uno degli atti della finis Europae cercando orgogliosamente di resistere alle idées reçues.
Curzio Malaparte; letteratura italiana del novecento; Ballo al Kremlino; analisi imagologica
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Dipingere «dal vivo». Alcune immagini della Russia in Malaparte / Bello, Cecilia. - (2022), pp. 135-161.
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