Il saggio di Teodoro Abū Qurrah che qui viene presentato – in testo arabo con traduzione a fronte – testimonia l’interesse sulla libertà umana che si determinò nella società della Siria del IX secolo della nostra era, in ambiente sia cristiano che musulmano. La presenza manichea e gli strascichi del pensiero manicheo all’interno del panorama culturale dell’impero islamico sono solo il pretesto per affrontare il tema della libertà e per prendere le distanze da alcune correnti di pensiero islamiche. Le correnti ǧabarite infatti – sulla base del Corano – riproponevano la tesi della totale dipendenza del mondo da Dio e perciò anche dell’uomo e dei suoi atti, fino ad arrivare a compromettere la libertà dell’uomo nelle sue scelte e nella sua autodeterminazione. Il nostro autore, con sorprendente acume e muovendosi innanzitutto sul piano della logica e in secondo luogo anche sulle basi della rivelazione cristiana, riaffermerà come inamovibile e imprescindibile il dato della libertà umana. Inoltre ribadirà che non è possibile affermare che il mondo dipende da Dio che ne è il creatore se non si afferma la medesima cosa circa gli atti dell’uomo, cioè che essi dipendono dall’uomo e dalla sua libertà.
Teodoro Abū Qurrah. La libertà / Pizzi, Paola. - (2001).
Teodoro Abū Qurrah. La libertà
Paola PizziWriting – Original Draft Preparation
2001
Abstract
Il saggio di Teodoro Abū Qurrah che qui viene presentato – in testo arabo con traduzione a fronte – testimonia l’interesse sulla libertà umana che si determinò nella società della Siria del IX secolo della nostra era, in ambiente sia cristiano che musulmano. La presenza manichea e gli strascichi del pensiero manicheo all’interno del panorama culturale dell’impero islamico sono solo il pretesto per affrontare il tema della libertà e per prendere le distanze da alcune correnti di pensiero islamiche. Le correnti ǧabarite infatti – sulla base del Corano – riproponevano la tesi della totale dipendenza del mondo da Dio e perciò anche dell’uomo e dei suoi atti, fino ad arrivare a compromettere la libertà dell’uomo nelle sue scelte e nella sua autodeterminazione. Il nostro autore, con sorprendente acume e muovendosi innanzitutto sul piano della logica e in secondo luogo anche sulle basi della rivelazione cristiana, riaffermerà come inamovibile e imprescindibile il dato della libertà umana. Inoltre ribadirà che non è possibile affermare che il mondo dipende da Dio che ne è il creatore se non si afferma la medesima cosa circa gli atti dell’uomo, cioè che essi dipendono dall’uomo e dalla sua libertà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.