La mostra Fundamenta, dedicata ad Aldo Amoretti e costituita da diciotto scatti fotografici d’autore, si è rivelata anche una occasione proficua di riflessione sul rapporto reciproco e condizionante tra l’architettura e la fotografia. Insieme ad Aldo abbiamo selezionato nove coppie di opere che corrispondono a nove temi fondamentali dell’architettura, e da qui discende il titolo della mostra. Le fotografie di ogni coppia sono state concepite per entrare tra di loro in un dialogo che in qualche caso è un diverbio che è anche un invito all’”ascolto” e alla personale riflessione critica, sollecitando gli spettatori stessi, quindi, a prendere in qualche modo parte a quel silenzioso colloquio per immagini. Il catalogo della mostra è stato pensato come un dittico per conferire la propria autonomia – e quindi la dovuta attenzione - a entrambi i modi di approccio alle problematiche sollevate: quello visivo (vedute) e quello saggistico (scritture), riprendendo in questo la struttura del catalogo Esplorazioni sulla via Emilia della celebre mostra del 1986. In questo scritto ci dedicheremo alla parte visiva di questo progetto e soprattutto all’autore delle opere in mostra. Abbiamo così scelto di dare a questo racconto la forma di un dialogo piuttosto informale, che potrebbe svelare più agevolmente alcuni processi e talune vicende post siparium, il che non è frequente in un testo accademico. Il presente testo è una trascrizione delle conversazioni tenute dal 6 al 9 dicembre 2022 tra Aldo Amoretti e la sottoscritta.
Dialoghi informali. Atmosfere visive di Aldo Amoretti / Starodubova, Olga. - (2022), pp. 72-79.
Dialoghi informali. Atmosfere visive di Aldo Amoretti
Olga Starodubova
2022
Abstract
La mostra Fundamenta, dedicata ad Aldo Amoretti e costituita da diciotto scatti fotografici d’autore, si è rivelata anche una occasione proficua di riflessione sul rapporto reciproco e condizionante tra l’architettura e la fotografia. Insieme ad Aldo abbiamo selezionato nove coppie di opere che corrispondono a nove temi fondamentali dell’architettura, e da qui discende il titolo della mostra. Le fotografie di ogni coppia sono state concepite per entrare tra di loro in un dialogo che in qualche caso è un diverbio che è anche un invito all’”ascolto” e alla personale riflessione critica, sollecitando gli spettatori stessi, quindi, a prendere in qualche modo parte a quel silenzioso colloquio per immagini. Il catalogo della mostra è stato pensato come un dittico per conferire la propria autonomia – e quindi la dovuta attenzione - a entrambi i modi di approccio alle problematiche sollevate: quello visivo (vedute) e quello saggistico (scritture), riprendendo in questo la struttura del catalogo Esplorazioni sulla via Emilia della celebre mostra del 1986. In questo scritto ci dedicheremo alla parte visiva di questo progetto e soprattutto all’autore delle opere in mostra. Abbiamo così scelto di dare a questo racconto la forma di un dialogo piuttosto informale, che potrebbe svelare più agevolmente alcuni processi e talune vicende post siparium, il che non è frequente in un testo accademico. Il presente testo è una trascrizione delle conversazioni tenute dal 6 al 9 dicembre 2022 tra Aldo Amoretti e la sottoscritta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.