Richard Rorty. Filosofia, letteratura, politica

Richard McKay Rorty è uno dei pensatori più noti e allo stesso tempo più controversi della filosofia occidentale del Novecento. Portavoce del “neo-pragmatismo”, Rorty ha lanciato sfide potenti alle assunzioni concettuali e ai criteri metodologici della filosofia moderna, minandone alle basi le ricerche di certezza e di fondamenti sicuri. Il suo stile spesso volutamente provocatorio e l’insistente invito ad abbandonare la linea Cartesiano-kantiana dell’epistemologia moderna nonché le concezioni essenzialistiche della soggettività umana, della morale e della natura hanno originato pesanti fraintendimenti della sua opera, che hanno fatto perdere di vista alcune sue proposte particolarmente innovative nel panorama culturale contemporaneo. Molte letture frettolose e pregiudiziali degli scritti rortiani stanno lentamente lasciando il posto ad analisi più dettagliate e sistematiche che rivelano l’importanza del suo impegno filosofico e, quanto meno, la necessità di un confronto con i testi che sia finalmente libero da ingombri settoriali. Ciononostante, molte letture fuorvianti del pensiero rortiano in larga parte persistono, affiancandosi ad una ampia recezione favorevole e propositiva in campi culturali di particolare importanza, come quello dei cultural studies e delle discipline letterarie. Questo libro intende offrire una panoramica complessiva della filosofia di Rorty, seguendone lo sviluppo temporale e, allo stesso tempo, gli snodi teorici più significativi, alla luce della sua biografia, dunque in modo tale da illuminarne al meglio la gestazione e l’elaborazione. In questa prospettiva, verrà dato risalto alle relazioni personali, accademiche e culturali in senso lato, che hanno scandito il percorso intellettuale di questa figura particolarmente sfaccettata della filosofia contemporanea.