Lo scopo di questa ricerca è la localizzazione dei complessi termali, che sono state scavate nella regione sud-ovest della penisola di Emo, nella diocesi Romana e bizantina dell’Illirico. In particolare, l’obiettivo di questo studio è di investigare in quali regioni venivano costruiti i bagni, se ci sono periodi particolari di costruzione e qual’ era la loro durata di utilizzo. Inoltre, di indagare quali tipi di architettura erano preferibili e che tipo di camere erano in uso dopo la diffusione del cristianesimo. In questa ricerca sono state studiate le strutture balneari delle tredici province della diocesi dell’Illirico e si è osservata una graduale diminuzione della costruzione di complessi termali nel corso dei secoli. Nel passaggio dall’epoca Romana al periodo bizantino, si nota una sostanziale riduzione nella costruzione, che ha continuato nell’epoca medio e tardo bizantina, mentre durante il settimo e ottavo secolo d.C. si osserva una mancanza di costruzione. La tendenza verso la riduzione delle costruzioni balneari riflette il declino economico della società bizantina, che si manifesta in modo diverso da regione a regione. Nelle province settentrionali si osserva il crollo delle camere non riscaldate e la creazione di una sala grande, che serviva contemporaneamente le diverse esigenze dei bagnanti. La crisi economica nelle province del sud si riflette nella riduzione, sia del numero che delle dimensioni della camera calda. La camera calda di base, il caldarium, è rimasta in tutti i complessi termali, ma non avviene lo stesso per quanto riguarda il tepidarium, la progettazione e l’impiego del quale richiedono ulteriori indagini. Allo stesso tempo, vi è stato un cambiamento nella privatizzazione del bagno a causa della prevalenza del cristianesimo e delle nuove norme etiche. Questa tendenza si riflette nella graduale soppressione della balneazione simultanea fra uomini e donne e la costruzione di un nuovo tipo di camera riscaldata, probabilmente dotata di vasche portatili e private. Tutte le modifiche di cui sopra hanno portato alla creazione di un nuovo tipo di bagno, quello bizantino, che era un piccolo edificio con delle camere assolutamente necessarie. Questo nuovo tipo di architettura, che ha iniziato ad essere applicato nella costruzione dei bagni dal undicesimo secolo d.C. è a forma di croce e si compone di tre camere. La prima camera, che poteva essere o no riscaldata, è priva di impianto idraulico e serviva le esigenze dei bagnanti prima della loro entrata nella camera principale. La seconda camera è la camera da bagno principale, la quale aveva due nicchie laterali con delle vasche. Una delle vasche portava acqua calda, mentre la temperatura dell’acqua della seconda non si può definitivamente precisare, poiché ci sono esempi con acqua sia fredda che tiepida. La terza camera è la cisterna della struttura, che forniva l’acqua verso le vasche della seconda camera.
Byzantine baths in the Diocese of Illyricum / Arvanitidou, Ioanna. - (2022).
Byzantine baths in the Diocese of Illyricum
IOANNA ARVANITIDOU
2022
Abstract
Lo scopo di questa ricerca è la localizzazione dei complessi termali, che sono state scavate nella regione sud-ovest della penisola di Emo, nella diocesi Romana e bizantina dell’Illirico. In particolare, l’obiettivo di questo studio è di investigare in quali regioni venivano costruiti i bagni, se ci sono periodi particolari di costruzione e qual’ era la loro durata di utilizzo. Inoltre, di indagare quali tipi di architettura erano preferibili e che tipo di camere erano in uso dopo la diffusione del cristianesimo. In questa ricerca sono state studiate le strutture balneari delle tredici province della diocesi dell’Illirico e si è osservata una graduale diminuzione della costruzione di complessi termali nel corso dei secoli. Nel passaggio dall’epoca Romana al periodo bizantino, si nota una sostanziale riduzione nella costruzione, che ha continuato nell’epoca medio e tardo bizantina, mentre durante il settimo e ottavo secolo d.C. si osserva una mancanza di costruzione. La tendenza verso la riduzione delle costruzioni balneari riflette il declino economico della società bizantina, che si manifesta in modo diverso da regione a regione. Nelle province settentrionali si osserva il crollo delle camere non riscaldate e la creazione di una sala grande, che serviva contemporaneamente le diverse esigenze dei bagnanti. La crisi economica nelle province del sud si riflette nella riduzione, sia del numero che delle dimensioni della camera calda. La camera calda di base, il caldarium, è rimasta in tutti i complessi termali, ma non avviene lo stesso per quanto riguarda il tepidarium, la progettazione e l’impiego del quale richiedono ulteriori indagini. Allo stesso tempo, vi è stato un cambiamento nella privatizzazione del bagno a causa della prevalenza del cristianesimo e delle nuove norme etiche. Questa tendenza si riflette nella graduale soppressione della balneazione simultanea fra uomini e donne e la costruzione di un nuovo tipo di camera riscaldata, probabilmente dotata di vasche portatili e private. Tutte le modifiche di cui sopra hanno portato alla creazione di un nuovo tipo di bagno, quello bizantino, che era un piccolo edificio con delle camere assolutamente necessarie. Questo nuovo tipo di architettura, che ha iniziato ad essere applicato nella costruzione dei bagni dal undicesimo secolo d.C. è a forma di croce e si compone di tre camere. La prima camera, che poteva essere o no riscaldata, è priva di impianto idraulico e serviva le esigenze dei bagnanti prima della loro entrata nella camera principale. La seconda camera è la camera da bagno principale, la quale aveva due nicchie laterali con delle vasche. Una delle vasche portava acqua calda, mentre la temperatura dell’acqua della seconda non si può definitivamente precisare, poiché ci sono esempi con acqua sia fredda che tiepida. La terza camera è la cisterna della struttura, che forniva l’acqua verso le vasche della seconda camera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.